 Il 24 Febbraio del 2001 lasciava questa valle di lacrima Claude Elwood Shannon.
Claude Shannon è stato un genio del novecento. Punto.
Poco conosciuto questo sì, ma un genio; accomunato peraltro nella visibilità stealth al suo maestro e mentore, un altro genio straordinario: Norbert Wiener. Tutti noi conosciamo Albert Einstein e Max Planck, un po’ meno Werner Heisenberg, e molto meno Paul Dirac, che pure è stato un gigante della Fisica al pari degli altri.
E se dico Noam Chomsky? Chi conosce costui? Eppure è il teorico della linguistica e le sue teorie sono studiate in tutto il mondo. E se dico Rudolf Kalman? Buio immagino, ma è il filtro di Kalman a guidare gli aerei ed i missili sulla pista e sugli obiettivi. Paul Dirac, Noam Chomsky e Rudolf Kalman sono geni sconosciuti (e non me ne venite con John Nash perché vi state sbagliando, non era un genio paragonabile a questi!) il cui contributo all’umanità è grandissimo, pervasivo e trasversale.
A questa schiatta reale appartengono anche Norbert Wiener e Claude Shannon, il padre della cibernetica ed il padre della teoria dell’informazione.
Shannon, mentre era ancora studente, dimostrò che il fluire di un segnale elettrico attraverso una rete di interruttori segue esattamente le regole dell'algebra di Boole con i due valori di verità (VERO e FALSO) della logica simbolica sostituiti dal passaggio o meno di corrente.
Era l’alba della Teoria dell’Informazione.
Se stai leggendo questo post vuol dire che stai usando un elaboratore o un altro dispositivo elettronico, e vuol dire che, almeno una volta in vita tua, hai pronunciato le parole Bit e Byte.
Il termine Bit fu coniato ed usato la prima volta proprio da Claude Shannon, che non si limitò all’equivalenza algebra di Boole-algebra dei circuiti, no, lui fece di più.
Stabilendo il Bit, unità elementare d’informazione, lui diede una misura all’informazione, da lui in poi si cominciò a dire questa informazione pesa tot e per memorizzarla ho bisogno di tot memoria.
La rivoluzione digitale dell’informazione è stata possibile grazie agli studi di Shannon, il quale, da gran genio che era, diede altresì il là alle tecniche di conversione di un segnale analogico in uno digitale (il fondamentale Teorema del Campionamento di Nyquist-Shannon) e alla misura dell’attendibilità, esattezza e significabilità dello stesso, introducendo il concetto di Entropia dell’Informazione, mutuando il termine dall’Entropia Termodinamica.
Si applicò con successo anche nella crittografia digitale, quella che benediciamo quando usiamo in modo sicuro bancomat e carte di credito, dimostrando l’inviolabilità dell'algoritmo one-time pad, basato sul cifrario di Vigenère.
Non contento, da appassionato e provetto giocatore di scacchi, si mise in testa di “insegnare” ad una macchina il gioco degli scacchi, le basi teoriche di questa idea furono gettate in un lavoro pionieristico del 1950. Sulla scia delle teoria di Alan Turing (il test di Turing) questo è ritenuto essere uno dei primi lavori, se non il primo, intorno alla teoria del software applicata agli scacchi.
Il topo elettromeccanico di Shannon (Theseus) è stato uno dei primi tentativi di “insegnare” ad una macchina ad imparare nonchè uno dei primi esperimenti pratici di I.A. Intelligenza Artificiale.
Sono certo che, qualora esistessero dei Nobel per l’Ingegneria e per la matematica, gente come Shannon e Wiener ne avrebbero piene le pareti.
Massimo Bencivenga
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