Anniversario di Isaac Newton, scienziato e alchimista. E quella mela che..
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Anniversario di Isaac Newton, scienziato e alchimista. E quella mela che..

Il doodle di Google offre lo spunto per evidenziare aspetti poco conosciuti del grande scienziato

Anniversario di Isaac Newton, scienziato e alchimista. E quella mela che..

Il Google Doodle di lunedì 4 Gennaio relativo all’anniversario della nascita di Isaac Newton offre lo spunto per dare un’occhiata ad uno dei più famosi ed importanti scienziati di tutti i tempi. Tanto per iniziare alcune biografie lo danno come nato nel 1642, ma prendiamo per buona la data del 1643. Il suo contributo è stato talmente di vasta portata, e le sue teorie talmente di cardinale importanza, che cercare di riassumere in poche righe il suo lavoro di scienziato è un’impresa vana. Notevoli i suoi contributi nel campo dell’ottica, ipotizzò, in questa branca, la teoria corpuscolare della luce in contrapposizione alle teorie di un altro fenomenale scienziato, egittologo e poliglotta, si dice parlasse non meno di dodici lingue: Thomas Young, che invece era propenso verso la teoria ondulatoria della luce.

Il ventesimo secolo ha stabilito, con il dualismo onda-corpuscolo, che avevano entrambi ragione. Rilevante è anche il contributo di Isaac Newton nella matematica e più specificatamente nel gettare le basi del futuro calcolo infinitesimale e differenziale, famosa la sua querelle con un altro gigante, Gottfried Wilhelm von Leibniz, sulla paternità del calcolo differenziale.
La dinamica è in pratica fondata sulle sue equazioni, e anche il moto, le forze e le traiettorie dei pianeti sono tratteggiati dalle sue equazioni. J. Lagrange lo definì il più fortunato dei mortali in quanto, dopo di lui, a sentire questo altro insigne scienziato e matematico, non c’era più nulla di originale da scoprire… quanto si sbagliava Lagrange!

Ma che uomo era Isaac Newton? Scorbutico, scostante, pronto al litigio, temeva le critiche e la povertà, e ebbe anche problemi mentali del tipo paranoie ed leggeri esaurimenti. Si favoleggia che in vita sua abbia riso una sola volta, di scherno verso un suo collega.
Come scienziato era oltremodo riservato. Si racconta che quando Keplero andò da lui per una conferma riguardo le sue teorie sui moti celesti e sulle traiettorie ellittiche dei pianeti Newton lo liquidò con “ha ragione”, e alla successiva domanda sul perché avesse ragione, Isaac disse: “E’ semplice, l’ho già calcolata”.
Pensate ai ricercatori di oggi che, pur di pubblicare, sono capaci di infarcire di ipotesi non suffragate da prove forti le loro teorie.
Questa sua ossessiva riservatezza sulle sue scoperte fu alla base della già citata disputa con Leibnitz. Ciononostante era a suo modo anche umile: “Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti”. Disse questo riferendosi anche a Galileo Galilei, morto nel 1642, e pertanto possiamo anche ipotizzare un ideale e scientifico passaggio del testimone tra due grandissimi.

Ma accanto all’Isaac Newton classico c’è un Isaac Newton “segreto ed esoterico”. Sono in molti a pensare che Isaac Newton sia stato anche un grandissimo alchimista, inteso però in senso lato del termine ossia come persona intento alla “Grande Opera”, sia che questa si identifichi con la trasmutazione dei metalli e sia nel caso detta opera rappresenti un percorso personale e spirituale dal buio alla luce.
Isaac Newton era anche un profondo conoscitore della Bibbia, ma temeva che le sue idee poco ortodosse potessero danneggiarlo. Ma il Newton alchimista ha lasciato qualche scritto? Prendete la riservatezza di sopra ed elevatela a potenza. Newton era estremamente geloso e cauto quando parlava di Alchimia e dottrine simili, e se anche avesse raggiunto qualche risultato considerevole di certo non l’ha reso pubblico. Ha dominato la scienza dal 1600 sino alla prima metà del xx secolo, quando le sue idee sono state non superate ma inglobale in una visione più ampia.

Sir John Maynard Keynes, sommo pensatore economico (il keynesismo è una teoria economica particolarmente in auge in questo periodo), era un matematico esperto di probabilità.
Ecco cosa disse di Isaac Newton: “Newton non fu il primo dell’età della ragione. Egli fu l’ultimo dei maghi, l’ultimo dei Babilonesi e dei Sumeri... l’ultimo bambino prodigio cui i Magi potevano rendere un omaggio discreto e meritato”.

Penso che tale affermazione possa rendere la giusta misura del personaggio.

Che altro dire? Tanto, tantissimo altro.. ma, a costo di spezzare molti cuori, devo dire che la storiella della mela è falsa.
Trattasi di una leggenda metropolitana, anzi di leggenda scientifica. Sul mio di fisica al Liceo c’era scritto: “Io non so bene come mi giudica il mondo. A me sembra di essere un bambino che gioca sulla spiaggia e si rallegra se di tanto in tanto trova un granellino diverso da un altro mentre il grande oceano della conoscenza giace inesplorato dinanzi a me”.

 

Al di là della poesia intrinseca, non vi scorgete anche un’allusione alle sue ricerche? La sabbia e l’acqua. La fisica e l’alchimia?

Massimo Bencivenga

 
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