Damien Hirst ha lasciato Larry Gagosian e correrà da solo...
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Damien Hirst ha lasciato Larry Gagosian e correrà da solo...

L'artista inglese non vuole più intermediari tra le sue opere e il pubblico, è il trionfo di un'artista ma non dell'arte il cui mercato resterà sempre una creazione di critici e galleristi...

Damien Hirst ha lasciato Larry Gagosian e correrà da solo...

Come fa un artista, un performer o un intellettuale ad arrivare nelle case delle persone comuni, tra le mani del volgo e della nobiltà e diventare fenomeno o moda passeggera? In realtà nessun uomo è un’isola.

Uno scrittore ha bisogno di un editore, un professore di una scuola, di un’università, di un’aula e di allievi. Pittori, scultori e perfomer hanno bisogno di galleristi e critici.

E non di rado il successo, per la verità nella quasi totalità dei casi, viene deciso da accordi tra galleristi e critici. In altre parola la carriera di artisti e performer viene letteralmente costruita.

Damien Hirst è un artista inglese capofila dei cosiddetti YBAs (Young British Artists).

E’ l’artista che ha ricoperto di diamanti un teschio, la morte è il tema centrale delle sue opere ed è noto soprattutto per la sua serie dedicata alla storia naturale in cui i corpi di animali come squali o tigri ma anche pecore e mucche, sono imbalsamate nella formaldeide.

Manifesto della sua poetica è The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (l'impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo).

Hirst è, con molta probabilità, l'artista vivente più caro al mondo dopo Jasper Johns.

Ebbene tale artista ha deciso di correre da solo, la sua prossima collezione non avrà intermediari, sarà lui a contrattare direttamente con gli acquirenti.

Per anni è stato uno degli artisti di punta del gallerista californiano Larry Gagosian, un uomo che nel mondo, apparentemente colto e dorato, dell’arte è soprannominato lo squalo.

 

Damien Hirst ha deciso di fare a meno di questi personaggi, ma lui può permetterselo nella identica misura in cui Ken Follett negozia i diritti d’autore o Luciano Pavarotti stabiliva per sé il cachet.

Ma gli altri?

 

Niente da fare, la trafila sarà la stessa per uno che va via mille vorranno entrare, anche gratis, nel circuito degli squali e la macchina fabbrica idoli avrà nuova benzina.

 

Larry Gagosian da un po’ di tempo ha una galleria anche in Italia, a Roma, e c’è da scommettere che farà un sol boccone dei galleristi italiani.

 

A guadagnarci sarà qualche artista.

 

A perderci tutta l’arte italiana. 

                                                            Massimo   Bencivenga

 

 

 

 

 
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