Sabato andrà in scena la finale di Champions, il derby tedesco tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund.
Un fatto che sembrerebbe insolito, ma neanche poi tanto dal momento che qualcosa del genere è già successo nel 2000 e nel 2003; prima della Champions 1996-97 una eventualità simile non era affatto contemplata, dal momento che partecipavano alla massima competizione continentale solo le compagini vincitrici di campionato.
Nel 2000 la finale, giocata nel bellissimo Stade de France di Saint Denis, vide, una di fronte all’altra, la corazzata Real Madrid e la “sorpresa” Valencia di Hector Cuper. Valencia che eliminò la Lazio di Eriksson nei quarti e il Barcellona di Van Gaal in semifinale.
Valencia che fu sonoramente sconfitto in finale dai ragazzi di Del Bosque che s’imposero per 3-0 per effetto delle reti di Morientes, McManaman e Raul, la leggenda dei blancos e delle merengues che all’epoca aveva solo 23 anni. Il madridista Redondo fu eletto miglior calciatore di quella Champions.
L’Europa fece la conoscenza con i ragazzi di Cuper, i vari Mendieta, Gerard, Claudio Lopez, Kily Gonzalez, Farinos. Farinos lo prese l’Inter; Claudio Lopez la Lazio fresca campionessa d’Italia; Gerard andò in Catalogna al Barcellona. Nonostante questa “emorragia” Cuper l’anno dopo arrivò di nuovo in finale; finale persa ai rigori contro il Bayern di Oliver Kahn.
Nel 2003, invece la finale fu invece tutta italiana. Il Milan di Ancelotti e la Juventus di Lippi.
Il Milan in semifinale aveva eliminato l’Inter di Cuper, e prima ancora era passata, alquando rocambolescamente, con l’Ajax, allenato da Ronald Koeman, di Ibrahimovic e un giovane Van der Vaart.
La Juventus invece aveva giustiziato le glorie iberiche: il Barcellona nei quarti, con gol decisivo, nei supplementari e in inferiorità numerica per effetto dell’espulsione di Davids, di Zalayeta; e il Real Madrid in semifinale, remuntando a Torino il 2-1 del Bernabeu con un 3-1, ma pagando dazio con la squalifica per la finale di Nedved.
Finale senza Nedved quindi, che ai tempi furoreggiava. Finale brutta, bruttissima sul piano tecnico, basta pensare che è ricordata soprattutto per la prestazione di Gattuso e per una bella parata di Buffon.
Una partita di quelle che vanno a suffragare l’affermazione di Cruijff quando affermò di cambiare canale se c’era una squadra di calcio in un incontro. Una finale terminata 0-0 e decisa da un rigore decisivo di Shevchenko dopo gli errori di Trezeguet, Zalayeta e Montero per la Juventus, di Seedorf e Kaladze per il Milan.
Miglior calciatore della Champions League 2003? Gianluigi Buffon, nonostante la sconfitta.
Come finirà Bayern Monaco-Borussia Dortmund? A saperlo...
Quelli del Borussia mi stanno più simpatici, e per certi versi mi ricordano il primo Valencia.
Finirà in maniera diversa questa volta? Gli dei del calcio non si faranno anch’essi irretire dal blasone del Bayern? Per sapere tutto ciò non resta che collegarsi con lo Stadio Wembley di Londra, il nuovo stadio, quello eretto sulle ceneri del glorioso Empire Stadium.
Massimo Bencivenga
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