Dopo il ciarpame senza pudore delle candidate europee, ecco altre donne che in politica...
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Dopo il ciarpame senza pudore delle candidate europee, ecco altre donne che in politica...

Sembrano lontani i tempi della Manna, della Sozio, della Matera e della...

Dopo il ciarpame senza pudore delle candidate europee, ecco altre donne che in politica...

Ricorderete di certo la sfilza di avvenenti ragazze che il premier Silvio Berlusconi avrebbe voluto candidare alle Europee. Di certo ricorderete le varie Angela Sozio (Gf3), Cristina Ravot, Eleonora Gaggioli, Barbara Matera, Camilla Ferranti la tronista, le gemelline De Vivo e le altre, quelle stoppate dall’ira di Giunone/Veronica Lario al grido “ciarpame senza pudore”.
Su molte il premier fece macchina indietro, ma, tra quelle che furono candidate, Barbara Matera prese comunque più voti di Clemente Mastella. Dopo la parentesi delle veline prestate alla politica, le Donne della politica, con la d maiuscola ad indicare quelle che la materia politica la masticano, si stanno prendendo delle rivincite mica da ridere.

La prossima governatrice del Lazio sarà una donna; Mercedes Bresso cercherà la riconferma in Piemonte; Maria Rita Lorenzetti sta sfidando lo statuto e lo spirito del Pd cercando di imporre a forza la sua terza candidatura alla presidenza dell’Umbria. Rosy Bindi ha conquistato invece la presidenza del Pd, del secondo partito d’Italia. E la frangetta di Debora Serracchiani ha cominciato a far capolino insieme alle tette e ai culi delle “europeiste”.
Un’altra donna sta rendendo difficile la vita al cavaliere: Giulia Bongiorno smonta, con il rigore dello scienziato, le fantasiose ed arzigolate bozze salva-premier dell’uomo della legge Niccolò Ghedini, e delle di lui sorelle.
Vuoi vedere che il premier licenzia l’allampanato avvocato per la battagliera pupilla di Giulio Andreotti, la quale di questi tempi è l’arma giuridica di Gianfranco Fini puntata alla tempia del premier?
E non finisce di certo qui.
Mentre le ministre inanellano figure su figure, una su tutte Michela Vittoria Brambilla con “la prima alla scala è stata trasmessa da 250 paesi” (i paesi nel mondo sono 201 di cui 194 riconosciuti), anche per il parlamento del Veneto potrebbe concorrere, sponda Pd, una donna: la moglie dell’economista Giuliano Segre, anche se la stessa non sembra essere la preferita del doge Massimo Cacciari. In corsa anche uno dei pochi sindaci, non solo donna ma anche del Pd di tutto il veneto, ossia il sindaco di Montebelluna Laura Puppato. Il Pd però sembra pronto anche ad un’alleanza con l’Udc De Poli pur di sperare in un buon risultato. L’Udc potrebbe allearsi con il Pd anche in Puglia, a patto che si faccia da parte Nichi Vendola, che ha lo stigma di essersi opposto alla privatizzazione degli acquedotti che tanti soldi avrebbero portato nel gruppo Caltagirone: Francesco Caltagirone è il genero di Pierferdy Casini.
In Puglia molte manovre ruotano intorno ad Adriana Poli Bortone, un’altra donna con una lunga carriera politica alle spalle. L’Udc deve decidere cosa fare da grande. Non può stare con Mercedes Bresso in Piemonte e dire no, per gli interessi economici, in Puglia.
La situazione rosa più “intrigante” sta proprio nel Lazio. Renata Polverini, ex sindacalista, è stata a capo dell’Ugl, è la donna di fiducia di Fini; Emma Bonino è la “trovata” di Zingaretti per cercare di limitare i danni del post-Marrazzo. Ma non c’erano solo loro.
Silvio Berlusconi ha cercato disperatamente sino all’ultimo di far da sponsor per Luisa Todini, erede della Todini S.p.A Costruzioni Generali, ex europarlamentare con interessi nell’edilizia. Una sorta di Michela Vittoria Brambilla con meno autoreggenti e più cervello. Invece l’ha spuntata Fini con la sua Polverini, e subito l’uomo della penna, Vittorio Feltri, ha affondato all’indirizzo della sindacalista un “non sembra neanche una donna”: sparata non solo è di cattivo gusto, ma altresì falsa.
E poi c’è stata la candidata della rete, quella incoronata da Facebook: Loretta Napoleoni.
Economista, intellettuale e con molto da dire (il suo Economia Canaglia è un bellissimo libro), si è detta disponibile, lei; un po’ meno disposti nei suoi confronti sono stati i boiardi del Pd, i capibastone preoccupati di perdere i loro privilegi e la loro presa sugli elettori.
La sfida nel Lazio è dunque circoscritta a Polverini-Bonino.
Riuscirà Emma Bonino a far breccia, lei laica, nella città dei preti e che ha come enclave il Vaticano?
Sarebbe, per il Vaticano, l'ennesima presa di Roma.

 

 

 

 
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