Primo scrutinio. Vince un Franco, ma non è Marini. E’ il Franco Tiratore
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Primo scrutinio. Vince un Franco, ma non è Marini. E’ il Franco Tiratore

il Pd ha provato un accordo bipartisan con il Pdl. Non gli è riuscito il colpo gobbo, e si ritrova anche con la base pronta a bruciare le tessere elettorali.

Primo scrutinio. Vince un Franco, ma non è Marini. E’ il Franco Tiratore

 

E la prima votazione per il Quirinale è andata. Fumata nera, nerissima.
C’è il rischio che sotto al fumo possa nascondersi un incendio capace di sciogliere ciò che resta di un Pd arroccato su alcune idee e alcune persone. Prima di andare oltre, ecco, telegraficamente, com’è andata: Marini ha ottenuto 521 voti nel primo scrutinio, Rodotà 240 voti, Chiamparino 41, Prodi 14, Bonino 13, D'Alema 12, Napolitano 10, Finocchiaro 7, Cancellieri 2, Monti 2. I voti dispersi sono stati 18, le schede bianche 104, le nulle 15. Ci son stati 8 assenti alla prima votazione, tra questi i senatori a vita Andreotti e Ciampi.

Perché parlavo di fuoco prima? Perché la base del Pd non ha affatto gradito, a voler usare un eufemismo, la scelta bipartisan con il Pdl di puntare su Franco Marini. Niente da dire sull’uomo, ma il metodo o inciucio secondo la vulgata non è andato giù. E come dar loro torto? Hanno votato Bersani perché non volevano Berlusconi e –voilà- ecco che si ritrovano un segretario che tratta con il “nemico” e si fa sorprendere abbracciato a Alfano.

Ma voi, tanto per dire, avete memoria di simili effusioni tra Almirante e Berlinguer? E poi la telefonata che sarebbe intercorsa tra lo stesso Marini e De Mita. Insomma, la Balena Bianca non è mai morta, vive e lotta con noi. Questo ha scritto qualcuno. Io non ne sarei così sicuro. A me sembra di vedere in questi politici i dinosauri del Cretaceo che non hanno ancora capito che o cambiano registro o rischiano l’estinzione.

Dalle Quirinalie del M5S era emerso, come terzo nome invero, Stefano Rodotà, l’uomo che lesse il nome di Scalfaro quando questi venne eletto. Un uomo, Rodotà, ex PCI (anche se Cossiga una volta disse che Rodotà era di sinistra come lui era un Brigatista), pulito, spendibile, magari inviso al Cavaliere per i suoi altolà alle forzature Costituzionali del Caimano, ma vivaddio uno di loro che stava bene anche ai Grillini, che magari si sarebbero dimostrati più malleabili. E invece niente: i notabili del Pd hanno deciso di voltare le spalle alla storia e alla base e di puntare su un nome di qualità ma che ha il peccato originale di piacere anche all’acerrimo nemico della sinistra: Berlusconi.

Evidentemente una occhiata agli umori devono però averla data, perché non sembrano voler forzare la mano. Il Pd ha deciso di votare scheda bianca al secondo e al terzo scrutinio. E poi? Continueranno a spendersi per Marini o punteranno su qualcun altro? Magari su Prodi, inviso ai berluscones ma non a Grillo? O sceglieranno come loro campione D’Alema, visto come il fumo negli occhi dai grillini ma con più compiacenza in area pdl? Do you remenber il patto della crostata?

Mentre scrivo è in corso il secondo scrutinio, che potrebbe rivelare qualche sorpresa anche se sicuramente non sarà questo scrutinio a intronizzare il dodicesimo Presidente della Repubblica. Nel numero ho inserito anche Enrico De Nicola.

Massimo Bencivenga

 

 
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