La massoneria e le Piramidi nel nuovo libro di Dan Brown
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La massoneria e le Piramidi nel nuovo libro di Dan Brown

Dopo l'Opus Dei lo scrittore americano porta i suoi lettori nei rituali e nei meccanismi della massoneria

Il nuovo libro di Dan Brown porrà l’accento, e ricordiamoci che si tratta di fiction, sulla città di Washington, sulle piramidi della piana di Giza e sulla massoneria, il tutto condito da una puntatina nella Gerusalemme di Re Salomone.
Tanta carne a cuocere quindi. Molta, troppa.
Esiste il serio rischio che tutto ciò diventi una vera manna per gli appassionati del genere ma che, distratti dai giochini di prestigio linguistici e dalla malia nel raccontare di Dan Brown, non si accorgano di palesi strafalcioni (ricordate il Noè albino, presente nel libro di Enoch ma non nella Bibbia, in bocca ad un vescovo nel Codice Da Vinci?).
Il dollaro americano è tra i simboli notoriamente addotti ad esempio del potere e dell’importanza che ebbe la massoneria (George Washington era affiliato alla massoneria) nella Rivoluzione Americana, e la Geometria della città stessa offre non pochi spunti di riflessione.


Occorre dire però che del “triumvirato” chiamato in causa come ideatori e committenti della Geometria della città di Washington, ossia lo stesso George Washington, Thomas Jefferson e Pierre Charles L’Enfant, solo George Washington era, ufficialmente, affiliato alla massoneria.
Le voci intorno a Jefferson e L’Enfant come massoni non sono chiare ed unanime, sebbene quando si parla di massoneria tutto è un po’ nebuloso.
Esiste un qualche nesso tra le piramidi e Gerusalemme? Certamente, e non bisogna dimenticare che la scienza e le conoscenze ebree provengono anche dall’Antico Egitto per tramite di Mosè e del suo misterioso fratello Aronne.
E la scienza dell’Antico Egitto non è slegata dagli insegnamenti sumeri.
Abramo, il patriarca degli ebrei, era originario di Ur dei Caldei, nella Mesopotamia e quindi dalle parti di Sumer.  
A Gerusalemme fu eretto il Tempio di Salomone con l’aiuto di maestranze non ebree, il capo architetto (forse dovrei dire maestro costruttore) era tal Hiram di Tiro, figlio della vedova.
Con il nomignolo “figli della vedova” sono indicati gli adepti della massoneria.
Sono in molti a vedere in questo personaggio il leggendario Hiram Abif che tanta parte ha nei rituali della massoneria.
Tuttavia anche tale accostamento, suggestivo e significativo, lascia comunque qualche dubbio insoluto. Infine nel libro di Dan Brown si parla di Re Salomone e di demoni, o meglio dell’evocazione degli stessi, che sono 72.
72 anni rappresentano lo spostamento di un grado nella precessione degli equinozi che tanta parte ha nell’orientamento e nella geometria delle tre Piramidi: Cheope, Chefren e Micerino.
Anche riguardo a Re Salomone esistono numerose leggende (o fiabe?) ebree che tratteggiano un Re Salomone un po' diverso dalla cima d'intelligenza che voleva dividere in due un bimbo (sic!).
Esiste un Re Salomone esoterico e magico che si avvale dell’aiuto del demone (eccolo qui il riferimento di dan Brown) Asmodeo nella costruzione del Tempio. En passant ricordo che i Templari si chiamavano così in virtù del Tempio di Salomone. Almeno questo è lapalissiano, chiaro e acclarato.
Per ritornare alla massoneria diciamo che nella simbologia massonica non di rado sono presenti elementi di origine ebraica o egiziana. A titolo esemplificativo cito la Menorah, il candelabro sacro a sette bracci (sette è uno dei numeri esoterici templari, sette i voti, sette gli scalini per ascendere al Tempio di Salomone).
E in modo assolutamente analogo, quante volte ricorre il numero sette nella religione Cristiana e Cattolica?

Tutte queste discipline andrebbero studiate, e sarebbe una mole notevole, in modo comparato e non la massoneria da una parte, l’archeoastronomia da un’altra, la demonologia in un’altra ancora, l’etnografia da un’altra ancora, la Storia della Chiesa ancora in un’altra e così via.

Se si cade in questo errore può andar bene solo se ci si chiami Dan Brown; in tutti gli altri casi si passerà per studiosi superficiali o comunque poco attenti ad uno studio serio e sistemico.
Dopo “Il Simbolo Perduto” di cosa parlerà il prossimo libro di Dan Brown? Della caduta e rivolta degli angeli? Gli suggerisco i protagonisti: da lato del bene gli Arcangeli, per la squadra dei cattivi Semyaza e i suoi seguaci. A presto.

            Massimo   Bencivenga

 

 

 

 
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