Il primo oro olimpico italiano? Lo conquistò Gian Giorgio Trissino nel 1900
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Il primo oro olimpico italiano? Lo conquistò Gian Giorgio Trissino nel 1900

Gian Giorgio Trissini, un tenente di cavalleria, fu il primo italiano a vincere, negli sport equestri, una medaglia d'oro. Ma, sotto sotto, e non poteva mancare, c'è un giallo secolare

Le Olimpiadi di Londra 2012 si avvicinano. Ma chi fu il primo italiano a vincere una medaglia d’oro alla Olimpiadi? Vedendo la nostra tradizione verrebbe da pensare che la cosa sia successa nella scherma, laddove siamo, con Valentina Vezzali e con Nedo Nadi, nell’Olimpo di sempre.

Per la verità, nel 1900 un oro nella scherma lo prendemmo sul serio, con un certo Antonio Conte, uno che si chiamava come l’attuale tecnico della Juventus (ai tempi i bianconeri non avevano nemmeno uno scudetto) e come il colonnello che comandava la Caserma Spaccamela di Udine, dove sono stato alla naja, prima di passare in cavalleria.

E la cavalleria, in questo post, c’entra eccome. Perché la primissima medaglia olimpica conquistata da un italiano, a Parigi nel 1900, fu nella concorso degli sport equestri, e a conquistarla fu un giovane tenente di cavalleria di nome Gian Giorgio Trissino. Come gran parte, ai tempi, degli ufficiali di cavalleria, anche Gian Giorgio Trissino era di origini nobili essendo un conte, ed era altresì discendente ed omonimo di Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro, letterato rinascimentale.

 

 

Agli amici della scherma dico che Antonio Conte conquistò la seconda medaglia d’oro, nella gara di sciabola per maestri d’armi, laddove sconfisse un altro italiano: Italo Santelli. Queste medaglie sono state oggetto di una lunga querelle che vede protagonista l’Italia, il Cio e l’Ungheria. Ma non è questa la sede né lo scopo del post.

Torniamo a Gian Giorgio Trissino, che prese l’oro nella specialità salto in alto degli sport equestri, a pari merito con il francese Dominique Gardères con 1,85 metri, e la seconda piazza, ossia l’argento, nel concorso di salto in lungo.

In entrambi i concorsi gareggiò in sella a Oreste, un cavallo inizialmente destinato al capitano, sempre di cavalleria, Federico Caprilli il quale, dopo aver inviato i suoi cavalli in Francia, fu richiamato dal Ministero della Guerra in seguito allo scioglimento delle Camere, in quei casi era vietato l’espatrio ai militari in carriera.

E poi Caprilli, essendo già una celebrità della equitazione, chiamiamola così, non poteva partecipare alle olimpiadi, aperte solo ai dilettanti.

Ma davvero non partecipò? Alcuni cronisti ritengono che Caprilli partecipò eccome a quei giochi, arrivando quarto nell’alto e secondo nel lungo. Pertanto, l’argento nel lungo, secondo taluni sarebbe da attribuire al capitano Federico Caprilli.

Come peraltro riportano alcuni albi, seppur non ufficiali.

Sono partito con l’intenzione di scrivere un post leggero e mi ritrovato in querelle secolari, medaglie contese da uomini e stati, senza, per fortuna nessun morto.

Anche questo è lo sport.

 

Massimo Bencivenga

 

 
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