1° Maggio, la festa dei lavoratori. E delle streghe
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1° Maggio, la festa dei lavoratori. E delle streghe

Dopo aver sollevato il velo su San Valentino e Carnevale adesso sveliano l'origine magica di Calendimaggio

1° Maggio, la festa dei lavoratori. E delle streghe

Dopo aver sollevato il velo sulle festività di San Valentino e sul Carnevale ci accingiamo a parlare della festa dei lavoratori, ossia del 1° Maggio. Siamo abituati a considerarla una festa comunista, un momento di svago, musica e trasgressione. In tv guardiamo i sindacalisti assicurare, più a parole che nei fatti, il “paradiso in terra” ai lavoratori mentre i vari Piero Pelù, Jovanotti e Ligabue fanno da colonna sonora alla festa. La Chiesa non ha molto in simpatia i comunisti, e quindi le loro feste, ma immaginate cosa penserebbero se sapessero che trattasi anche di una festa “stregata”. In realtà, come vedremo, i gerarchi della Chiesa ne sono ben al corrente.
Invece, per ciò che concerne la cultura dei Celti, il primo di maggio era Beltane, la festa dei fuochi dedicata a Belenos, il dio splendente di luce. In ogni caso, per Greci, Celti e Romani, Calendimaggio era la festa della luce, periodo nel quale il popolo si riuniva per celebrarle con balli e canti. Una sorta di omaggio alla luce che si appresta a vincere le tenebre, le giornate si fanno più lunghe, la forza rigeneratrice della Primavera che ha la meglio sul grigio e tetro Inverno. In altre parole si ringraziava di aver superato l’inverno e, in questo periodo, si benedivano le case al fine di favorire prosperità, salute e felicità; era altresì considerato un momento propizio per è previsioni future, divinazione e formule magiche. Adesso, non potrebbe esistere il Calendimaggio se prima non si fosse celebrata la notte di Valpurga, detta la notte delle streghe, delle fate e degli spettri in cui venivano evocate le forze della natura, che portavano fertilità ai campi, e gli spettri dei morti si avvicinavano ai viventi per rubare loro la vita. In questo periodo le fate uscivano dal folto dei boschi per sedurre i mortali, le streghe lasciavano i loro casali per catturare vittime da sacrificare a Satana. Come si nota ci sono diverse analogie con la notte di halloween.

Il Calendimaggio, altro nome per indicare il 1° maggio prende il nome dalle romane Calende e da Maia la dea della terra alla quale era dedicato maggio. Secondo la mitologia Maia era figlia di Atlante, e destò in Zeus una folle passione che la sedusse e la rese madre di Hermes, patrono delle conoscenze magiche (ermetiche), e questo avrà una sua importanza come vedremo.

 

La luce dei fuochi le faceva fuggire e riportava i morti nell’aldilà. L’albero di Maggio veniva portato in piazza la mattina e ornato con fiori e focacce dolci, che simboleggiavano il trionfo della vita sulla morte, del bene sul male, la comunione dell’uomo col principio divino. La Chiesa, come al solito non accettò queste feste, poiché erano feste troppo sfrenate dedite a rituali non cristiani e a coinvolgimenti di tipo sessuale; fuochi, danze e tanta gioia di vivere. Questo era lo spirito di una delle festività più importanti del calendario pagano, legata all'antica tradizione celtica e ai sabba delle streghe. Per i Celti, così come Samhain rappresentava il momento di inizio dell'inverno, Beltane era la festa che celebrava l'inizio dell'estate e il momento in cui la natura era al massimo del suo splendore. Ritorniamo sul Beltane. Il termine Beltane significa letteralmente "splendente", e si riferisce ai falò che, come abbiamo già detto, durante questa notte, venivano accesi in onore di Bel, o Belenus, dio del fuoco, con 9 (numero sacro per i celti) tipi di legno diversi: sorbo, quercia, salice, nocciolo, betulla, biancospino, sambuco, tasso e ginepro. Tra i riti tanti riti propiziatori, ad esempio, si faceva passare il bestiame tra due falò, in modo che potesse dare molto latte e buona carne; le coppie che dovevano sposarsi o quelle sposate che non avevano figli ballavano attorno al fuoco e saltavano insieme sulle braci, in modo da garantirsi fecondità; le ceneri degli stessi falò erano sparse sui campi, dove uomini e donne quella notte si accoppiavano per favorire il raccolto autunnale. Calendimaggio è anche uno dei quattro giorni, insieme al 1 Novembre, alla candelora (2 febbraio) e al il 31 Luglio, in cui erano particolarmente importanti ed efficaci i sabba delle streghe. 

La chiesa, per renderle innocue, associò tali date a feste religiose e dedicò la giornata del 30 di aprile a Valpurga, una monaca inglese che aveva lasciato la sua terra per diventare di badessa del monastero tedesco di Heidenheim, questa diventò santa, e la si invocava per allontanare streghe e demoni. Il mese di maggio in cui si onorava la Grande Madre Maia, divenne il mese dedicato alla Madonna, quindi le rose care a Flora divennero le rose della Vergine ed i canti si trasformarono in Cantiche per la madonna. Vuoi vedere che quando Dan Brown quando parla del sincretismo operato dalla religione cattolica sa quello che dice? Non di rado calendimaggio viene associata a Green Man. Figura controversa il Green man, uomo selvaggio, uomo albero come viene a volta indicato è presente da millenni nell’immaginario e nelle storie umane. Il mito è sopravvissuto nel folclore popolare in varie forme, come ad esempio la figura tipica dell’Inghilterra del XVII sec. nota come “Jack-in-the-Green”, uno spazzacamino che s’infilava all’interno di una struttura conica ricoperta di foglie e rami, e se ne andava in giro nel mattino della festa del Calendimaggio, ancora una volta Calendimaggio, a danzare per le strade ed a raccogliere le elemosine dei passanti. Alcuni studiosi hanno trovato delle attinenze con alcune figure di ballate e poemi medievali; il poema “Sir Gawain e il Cavaliere Verde”, del XIV sec., ci narra di una gigante completamente verde che vive in un misterioso castello all’interno di una fitta foresta. Ma egli si rivelerà essere non selvaggio, ma cortese ed addirittura moralmente superiore ai Cavalieri di Re Artù. Ballate e poemi più tardi, invece, celebreranno la figura di Robin Hood, il rapinatore gentile che rubava ai ricchi per donare ai poveri, e che viveva nelle foreste e vestiva di verde.

In ogni caso c’è qualcosa di magico ed esoterico legato al 1° Maggio, festa dei lavoratori.

Per quanto concerne la mitologia di San Valentino e Carnevale, con particolare riferimento ad Arlecchino si rimanda al link

http://www.sullanotizia.com/articoli/arte_e_cultura/arlecchino_è_il_re_dei_morti/arlecchino_è_il_re_dei_morti.asp

                                                          Massimo    Bencivenga

 
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