La sostenibilità nel 2013
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La sostenibilità nel 2013

E’ ancora possibile la sostenibilità? Com’è lo state of the world 2013? Per il WWF può esistere “Solo una nuova cultura e una nuova economia”, e come dargli torto? Alla vigilia dell’IPCC, Gianfranco Bologna WWF per Edizioni Ambiente presenta l’edizione italiana del rapporto annuale Worldwatch Institute.

La sostenibilità nel 2013

Sostenibilità è oggi una parola calda, hot; talmente rovente da essere quasi radioattiva.

Nella società di oggi, la parola "sostenibile" è stata svuotata del suo vero significato, come dimostrano moltissimi prodotti e attività “green”, che sono solo un po' meno nocivi rispetto alle alternative convenzionali, questo è bene dirlo e ribadirlo. Ad ogni buon conto, a causa del potere della “sosteniblablablà”, il mondo ha in buona parte ignorato il ricco spettro di cambiamenti politici, culturali e tecnologici che possono tracciare la strada verso un futuro realmente sostenibile e vivibile.
I ripetuti allarmi della comunità scientifica son rimasti perlopiù inascoltati, e il 27 settembre verranno resi noti i primi dati del quinto rapporto dell’IPPC (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo già Nobel per la Pace 2007, sullo stato del sistema climatico; dati che indicano che questi cambiamenti sono quanto mai urgenti e pressanti. Siamo a una svolta: “Ma trasformare la società attuale in una società sostenibile è ancora possibile?”  

Se lo chiede il nuovo volume del Worldwatch Institute “State of the World 2013 – E’ ancora possibile la sostenibilità?” la cui edizione italiana, a cura del direttore scientifico del WWF Italia Gianfranco Bologna per Edizioni Ambiente, viene presentata a Padova, nell’ambito della XV assemblea del Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane, una presentazione che può essere seguita anche in diretta streaming sul sito del WWF (alle 17), con la partecipazione tra gli altri di Michael Renner, senior researcher del Worldwatch Institute. Per tutto il giorno si twitta #stateoftheworld @wwfitalia alla domanda “Ma la sostenibilità è ancora possibile? Dì la tua!” e su www.wwf.it  è già scaricabile l’estratto del volume.

 

Nello State of the World 2013, scienziati, esperti di politica ed economia e opinion leader di fama mondiale si incontrano e si confrontano per affrontare la questione, cercando di ridare e ridefinire il senso del termine “sostenibilità”, al fine di superarne la mera accezione di strumento di marketing. Nel farlo, verranno ridefiniti parametri di valutazione e quantificazione della sostenibilità, analizzano le politiche e le azioni personali e private che ci metteranno sulla strada della prosperità senza alterare il benessere delle generazioni future (dalle soluzioni energetiche alla trasformazione dei mercati fino alle nuove tecniche agricole); verranno esplorati i modi in cui, qualora non si intervenisse in modo efficace prima di raggiungere i punti critici planetari, governi e comunità si troverebbero ad affrontare una società sull’orlo del declino ambientale e dell’esaurimento delle risorse. Una possibile contromisura potrebbe arrivare da un ulteriore rafforzamento della democrazia, della resilienza alle cattive azioni e nella tutela e protezione del patrimonio culturale.

 

“I cambiamenti climatici sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti, i dati scientifici rafforzano ogni giorno l’allarme e cresce l’attesa del nuovo rapporto dell’IPCC sui cambiamenti climatici. Fare semplicemente del nostro ‘meglio’ non fermerà lo sgretolarsi delle relazioni ecologiche da cui dipendono la vita sul pianeta e il benessere delle nostre società.  – ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia e da 26 anni curatore dell’edizione italiana dello State of the World – Lo State of the World  2013 fa un bilancio, sobrio e misurabile scientificamente, chiarendo ai lettori il punto in cui siamo: servono cambiamenti politici, tecnologici, culturali, enormemente più grandi di quelli che abbiamo visto finora ed enormemente più urgenti, perché la sostenibilità è ancora possibile, ma solo con una nuova cultura e una nuova economia, e dobbiamo realizzarle adesso.”

La presentazione dell’edizione italiana del volume avviene a pochi giorni dalla riunione dell’IPCC (23-26 settembre a Stoccolma), che renderà noto il summary per policy makers del primo volume del suo nuovo rapporto, il quinto, e farà il punto sulle più avanzate conoscenze che la scienza del clima ha acquisito rispetto ai cambiamenti climatici in atto e alla responsabilità rivestita dall’intervento umano nel provocarli, e il dibattito è già entrato nel vivo.

 

Lo State of the World 2013 è diviso in tre sezioni che affrontano come dovrebbe essere utilizzato il termine “sostenibilità”, come possiamo raggiungerla e come possiamo prepararci all’eventualità di non farcela: nella prima sezione “La misurazione della sostenibilità”, gli autori presentano i metodi per monitorare il progresso globale verso una vita sostenibile; nella seconda “Raggiungere la vera sostenibilità” esaminano le politiche e le prospettive che potrebbero costruire una società realmente sostenibile; nella terza “Aprire in caso di emergenza”, affrontano se e come prepararsi per un dirompente cambiamento ambientale globale che sembra sempre più probabile. Tra gli autori, oltre agli esperti del Worldwatch Institute, anche uno dei leader del pensiero ambientalista David Orr, l’esperta dei cicli idrici Sandra Postel, il pioniere dell’economia ecologica Herman Daly, altri noti economisti ecologici come Tim Jackson e Peter Victor, noti scienziati di fama internazionale come Carl Folke e William Rees, “padre” del concetto di impronta ecologica, o lo scrittore di fantascienza Kim Stanley Robinson.

Secondo gli autori del volume, l’uso sempre più diffuso del termine “sostenibile” riflette una maggiore consapevolezza pubblica della situazione ambientale che ci troviamo di fronte, ma le azioni intraprese per affrontare il problema sono ancora lontane da un percorso convinto che produce risultati tangibili. Lo sviluppo e la crescita economica sono da sempre legati a un aumento delle emissioni di gas a effetto serra e al consumo di risorse naturali, ed è sempre più urgente conciliare crescita economica e demografica con i principi della sostenibilità, per ridurre quanto più possibile i danni al nostro pianeta.

 

“Considerati i fallimenti dell'umanità quanto a lungimiranza e volontà politica nell’affrontare i complessi problemi della sostenibilità, il Worldwatch Institute ha chiesto ad alcuni autorevoli esperti di riflettere su ciò che potremmo fare per migliorare le cose – ha detto Michael Renner, senior researcher del Worldwatch Institute che era presente insieme al WWF alla presentazione italiana del volume - Non è più tempo di giocare in difesa, chiedendo la riduzione delle emissioni globali di carbonio, per limitare le sostanze chimiche e la perdita delle foreste. Dobbiamo trasformare il paradigma economico e culturale incentrato sulla crescita continua in un unico eco-centrismo che rispetti i confini planetari, per invertire la rapida trasformazione della Terra e contribuire a creare un futuro realmente sostenibile”.

 

“Dal momento che la sfida dello State of the world 2013 – commenta Emanuele Burgin, Presidente del Coordinamento delle Agende 21 locali italiane – è quella di cercare di ridare un senso al termine “sostenibilità”, ci è sembrato quanto mai opportuno inserire all’interno della nostra assemblea un dibattito di alto livello per stimolare il confronto fra i sindaci e gli assessori che quotidianamente sono chiamati a strutturare le politiche e gli interventi a tutela dei cittadini e dei territori. Quello della sostenibilità non può più essere considerato infatti un parametro marginale ed è importante che ci sia una presa di posizione responsabile e forte tanto del governo centrale quanto degli enti locali.”

 

La presentazione del volume vede la partecipazione di Michael Renner, senior researcher del Worldwatch Institute, Gianfranco Bologna, direttore scientifico WWF Italia e curatore dell’edizione italiana del volume, Emanuele Burgin, Presidente Coordinamento A21L, Alessandro Beda, Global Compact Italian Network, Cesare Dosi, Docente di Economia Ambientale dell’Università di Padova. Partecipa anche il portavoce del ministro dell’Ambiente, Jacopo Giliberto.

 

L’edizione italiana del volume, a cura di Gianfranco Bologna direttore scientifico del WWF Italia per Edizioni Ambiente, è in libreria dal 18 settembre 2013 (pp. 462; 26 euro). Scarica l’estratto su www.wwf.it

Ufficio Stampa WWF Italia 06 84497213, 349 0514472, 335 7251741

Per le tv: VIDEO CLIMA/SOSTENIBILITA’ QUI

http://upload.wwf.it/earth/File/archivio%20video/clima/

http://upload.wwf.it/earth/File/archivio%20video/GREEN%20ECONOMY/

 

NOTE:

 

Il Worldwatch Institute,fondato nel 1974, è considerato il più autorevole centro di studi interdisciplinari sui trend ambientali del nostro pianeta. L’Istituto ha come obiettivo quello di favorire il passaggio verso una società sostenibile, in cui dare risposta ai bisogni umani senza minacciare la sopravvivenza dell’ambiente naturale e le prospettive delle generazioni future. Lo State of the World è la sua pubblicazione di punta, un classico della letteratura ambientale tradotto in 36 lingue, riconosciuto da media, decisori politici e ONG di tutto il mondo come un riferimento per il dibattito globale sulla sostenibilità.

Gianfranco Bologna cura da 26 anni l’edizione italiana dello State of the World. È direttore scientifico e Senior Advisor del WWF Italia; è segretario generale della sezione italiana del Club di Roma, Fondazione Aurelio Peccei. Tra i suoi libri: Pianeta Terra (Mondadori, 1990), Nelle nostre mani (Mondadori, 1993), Italia capace di futuro (Emi, 2000), Manuale della sostenibilità (Edizioni Ambiente, 2008), Natura Spa (Bruno Mondadori, 2013) e Sostenibilità in pillole (Edizioni Ambiente, 2013).

 

 

Michael Renner è senior researcher del Worldwatch Institute, senior advisor dell’Institute for Environmental Security, membro del Global Policy Forum, consulente dell’International Labour Organization e dell’International Renewable Energy Agency. E’ specializzato nei temi della green economy/green jobs e dei legami tra l’ambiente, la pace e i conflitti e ha diretto il Global Security Project del Worldwatch Institute. E’ stato co-direttore dello State of the World 2012 insieme a Erik Assadourian.

Francesca Mapelli
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Monica Sozzi
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