 Tra qualche settimana dovrebbe veder la luce Masterpiece, un reality interamente dedicato agli scrittori, esordienti e non. A parte i numeri, che riferirò tra poco, poco o nulla è trapelato.
Una ragazza che seguo su Twitter è stata chiamata a Roma, lei è piemontese, ha sostenuto il colloquio, ma non si è sbottonata, anche per scaramanzia, su cosa le hanno chiesto. Va bene così, un po’ di mistero ci vuole, solo che forse qui è un po’ troppo. Chi condurrà? Chi saranno i giurati? Quali le prove?
Mistero e cortina fumogena su tutto.
I numeri dicevo. La redazione è stata inondata da qualcosa come 5.000 i testi inviati da altrettanti aspiranti concorrenti al talent di Rai3, pari a 1 miliardo e 270 milioni di battute e 4,27 GigaByte.
Già, perché per poter accedere ai provini dovevi depositare un racconto lungo o un vero e proprio romanzo.
Generi? Il Fantasy ha dominato (effetto Trono di Spade?), seguito dal romanzo sentimentale e poi le autobiografie, i gialli, i romanzi - drammatici, di formazione, storici, sociali e psicologici; agli ultimi posti, i thriller e i romanzi di fantascienza e di avventura. L’avventura, più ancora della Fantascienza, negli ultimi posti è una ferita aperta per il paese di Salgari, letto e stimato in tutto il mondo. Ma tant’è, le cose vanno in questo modo nel 2013.
Sesso? Non pensate male. I candidati sono stati per due terzi uomini e un terzo donne.
Età? Molto eterogenea, dal momento che si va dal un 14enne a un 91enne, anche se la concentrazione maggiore è stata rilevata tra i 30 e i 40 anni. Toh, la mia generazione.
“Masterpiece” prenderà il via domenica 10 novembre offrirà al vincitore la pubblicazione del suo romanzo con la casa editrice Bompiani (in coedizione con Rai Eri) e la sua presentazione al Salone del Libro di Torino.
Avendo io scribacchiato qualcosa, piccoli racconti niente di che, ho diversi amici che scrivono su Facebook e altrettanti, più o meno gli stessi, che seguo su Twitter. E nessuno, che io sappia, e con l’eccezione della ragazza di cui sopra, ha voluto partecipare.
Perché sono scettici, e molto, sul progetto.
Per alcuni portare una cosa del genere in tv significa affossare definitivamente un settore, il sottobosco degli autopubblicati e degli esordienti che, pur tra mille difficoltà, è molto, molto vivace e batte piste (il fantastico a tutto tondo) che gli editori classici non hanno più la voglia nè il coraggio di seguire.
Carlo Freccero, autore televisivo, in una recente intervista per L’Espresso ha detto di avere qualche dubbio sul format; per lui questo tipo di reality “E’ una prospettiva sconcertante. Non voglio immaginare un esperimento in vitro per fabbricare tanti Baracchini. Il destino di questo show, se capisco un po’ di tv, sarà finire nel palinsesto di Rai 5, destinato a pochi occhi ed anche un po’ miopi”.
Ad ogni modo, staremo a vedere.
Massimo Bencivenga |