New Moon, il seguito di Twilight, sta sbancando i botteghini. Ma qualche mese è arrivato il colpo che non t’aspetti da un autore, l’accusa capace di prostrati, il sospetto che ti cambia la vita: Plagio. E’ incredibile come una semplice parola abbia un effetto così dirompente nella psiche e nella vita di un artista. Già perché abbiamo l’idea (giustissima!!) che il peccato mortale per un artista ed un intellettuale è il plagio. Se un industriale ruba un brevetto lo etichettiamo come furbo, smart, amorale forse, ma non per questo verrà messo al bando dalla comunità degli industriali. Per gli artisti il concetto cambia. Rubare un’idea è la cosa peggiore che si possa fare. Stephenie Meyer, la scrittrice assurta a livello di star dopo i suoi libri sugli amori e sulle vicissitudini di Isabella, Bella, Swan e Edward, Ed, Cullen, ha spesso dichiarato di aver sognato l’intera saga. Che sia vero o una trovata di marketing non siamo in grado di dirlo con assoluta certezza. E ci mancherebbe! Quello che è ugualmente sicuro è che tal Jordan Scott è intenzionato a portare Stephenie Meyer, l’autrice di Twilight, New Moon, Eclipse, Breaking Dawn, Midnight Sun, in tribunale.
Ma procediamo con ordine. Jordan Scott è convinto che Stephenie Meyer abbia attinto a piene mani, nel suo Breaking Dawn, ad elementi del suo romanzo The Nocturne. L’autore presenterà tutta una serie di analogie tra il suo romanzo e quello della Meyer. A sentire l’accusatore non solo alcune linee generali sono state trafugate ma intere frasi. Capi d’imputazione versus Stephenie Meyer sono, tra le altre: una scena di sesso dopo un matrimonio, il personaggio di una donna, incinta di un bambino dai poteri malefici, una scena in cui la moglie di uno dei personaggi principali muore, un passaggio nel quale un umano, divenuto vampiro, descrive la dolorosa trasformazione. Vediamo il passaggio della scena di sesso sopramenzionata. Jordan quote (wow, che parolone!): “There was silence. It could have been no more perfect” (C'era silenzio. Non avrebbe potuto essere più perfetto); la Meyer scrive invece “The moment was so perfect, there was no way to doubt it” (Il momento era così perfetto che non c'era modo di dubitarne). Speriamo che in altre occasioni Jordan porti provi circostanziali più forti di queste sulle quali pianificare un’arringa che abbia un qualche senso. Se, viceversa, per lui, è questa scena di sesso la “smoking gun”, la pistola fumante in mano all’assassino, la prova schiacciante, allora forse farà bene a lasciar perdere, perlomeno risparmierà i soldi della causa. Se Twilight, il film, è stato un successone, New Moon si profila come un vero e proprio campione d’incasso.
I vampiri moderni, teneroni e romantici, tirano. La parola sul perché di questa tendenza la giriamo a sociologi e psicologi. Già perché non c’è solo la Meyer a scrivere di vampiri ma anche le varie Lisa Jane Smith, Colleen Gleason, Tanya Huff, P.C & Kristin Cast, Melissa de la Cruz, senza dimenticare le “vecchie” Ann Rice, Nancy Kilpatrick e Laurell K. Hamilton. Mi sa che le donne subiscono il fascino del vampiro. Voi che ne dite? E occhio perché potrebbe esplodere il fenomeno Richelle Mead edita in italia da Rizzoli. Rizzoli che aveva pubblicato nel 2006 un’autrice italiana, Alessia Rocchi con il suo Anghelos, un po’ prima di questa esplosione di vampiri in Italia, ma dopo il fenomeno Twilight. Concludiamo nel dire che anche molti altri campioni di tirature sono stati accusati di Plagio. Gli ultimi e più eclatanti esempi riguardano Joanne Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, e Dan Brown. Il libro imputato a Dan Brown è stato “Il Codice Da Vinci”. Pare che un giornalista norvegese, Tom Egeland, avesse pubblicato un libro, Il cerchio si chiude, in Italia edito da Bompiani, nel quale erano presenti temi e personaggi rielaborati nel best seller di Brown. Inutile dire che provare simili affermazioni è, a voler essere buoni, molto difficile. Non è difficile rubare un’idea, ma provare il plagio è tutt’altra questione. E nel caso di Tom Egeland non era stato nemmeno lui a tirare in ballo la questione.
Massimo Bencivenga
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