 Diverse destinazioni d’uso Il Decreto Sblocca Italia del 2013 ha diminuito il numero delle categorie che definiscono le destinazioni d’uso; oggi tali categorie sono solo quattro: residenziale e turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale. Questo tipo di categorie non solo indicano le finalità di un edificio, ma definiscono anche le dotazioni minime che ogni singola struttura deve possedere; tali dotazioni sono obbligatorie e comprendono una serie di importanti caratteristiche. Ad esempio, un appartamento deve possedere una cucina e almeno un bagno, con appositi impianti e scarichi, collegati alle reti disponibili nella zona in cui è ubicato. Per maggiori informazioni vai al sito geometra24.it.
Il cambio di destinazione d’uso Se si intende modificare la destinazione d’uso di un edificio, passando a una categoria all’altra, è necessario richiedere al comune di residenza la possibilità di effettuare tale modifica. Al passaggio dovranno seguire anche tutti gli adeguamenti prescritti dalla legge, che riguardano la presenza di alcune tipologie di impianti, ma anche la quantità di superficie adibita a finestre, le prescrizioni igieniche e così via. Il cambio di destinazione d’uso quindi non è solo una questione burocratica, in quanto è possibile che si debba intervenire in modo massiccio sull’immobile in questione.
La destinazione d’uso e il piano regolatore In Italia le destinazioni d’uso dei diversi edifici non sono stabilite liberamente dai proprietari, ma dal piano regolatore. Tale documento suddivide le zone edificabili in diverse aree, alcune adibite all’industria, altre alle abitazioni. In alcuni quartieri non è possibile aprire un negozio, ma neppure un laboratorio artigianale. Prima di richiedere la variazione della destinazione d’uso di un immobile è quindi importante verificare che il piano regolatore ci consenta questo cambiamento. In caso contrario è possibile richiedere una modifica al piano regolatore; per tale richiesta occorrono però motivazioni assai valide e speso è necessario attendere tempistiche decisamente elevate.
Passaggi all’interno di una stessa categoria Le variazioni d’uso più complesse sono quelle che riguardano il passaggio tra due diverse categorie; ad esempio un locale della casa che viene trasformato in ufficio. Nel caso in cui le variazioni avvengano mantenendo la destinazione d’uso all’interno della stessa categoria, allora la questione diventa molto più semplice. In questo caso infatti le autorizzazioni sono molto più semplici da ottenere e minori sono gli adempimenti e degli adeguamenti prescritti dalla legge. |