 I primi 25 anni di Berlusconi da patron del Milan hanno portato 26 trofei. Sicuramente una epopea di successi, difficilmente ripetibile, forse ineguagliabile. Ma c’è un errore sui numeri ed, una volta tanto quando si parla del premier, per difetto. Il quarto di secolo di Berlusconi è stato bagnato da ben 27 successi. Il successo “in più”, peraltro, è il primo targato Berlusconi ma, prima di passare a detta primula, vediamo quelli comunemente riportati. 7 Scudetti: 1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004; Uno con il profeta di Fusignate, Arrigo Sacchi; quattro con quinto Fabio Capello, il cunctator, il temporeggiatore; uno con Alberto Zaccheroni ed uno con Carlo Ancelotti. 5 Coppe dei Campioni (o Champions League): 1989, 1990, 1994, 2003, 2007. Due con Sacchi e gli olandesi volanti (Gullit, Van Basten e Rijkaard); uno con Capello e gli slavi (Savicevic e Boban); due con Ancelotti e Inzaghi.
5 Supercoppe europee: due sempre con Sacchi; una ai rigori con Capello; le ultime due con Carletto in panca e Shevchenko e Kakà a maramaldeggiare su Porto e Siviglia. 3 Intercontinentali o Mondiale per Club: le prime con Sacchi e i gregari Chicco Evani, oggi selezionatore della nazionale Under-18, e Stroppa assurti a protagonisti; l’altra con Ancelotti. In mezzo 3 delusioni con Capello (due) e Ancelotti. E se non vi trovate con i conti è perché una volta il Milan andò “abusivamente” in Giappone in luogo dell’Olympique Marsiglia. 5 Supercoppe italiane: la manifestazione fu fortemente voluta da Berlusconi, per la verità era presente già in quasi tutta Europa, ed il Milan inaugurò, contro la Sampdoria di Vialli e Mancini, l’albo d’oro. In quella vittoriosa notte per 3-1 segnarono Rijkaard, Van Basten ed uno scomparso talento di nome Graziano Mannari. Poi fu Capello a vincere tre volte, prima dell’ultima vittoria con Ancelotti e tre reti di Shevchenko sulla Roma. 1 Coppa Italia: Con Ancelotti.
Questi i 26 titoli in 25 anni riportati dalle testate.
Il titolo in più, il primo dell’era Berlusconi, è rappresentato da una manifestazione abortita da tempo, proprio dopo la vittoria del Milan: il Mundialito per Club 1987, da non confondere con la manifestazioni che ha soppiantato l’Intercontinentale.
Il Mundialito per club del giugno 1987 si giocò a Milano e vide in competizione: Milan, Inter, Porto (fresco campione di Coppa dei Campioni), Barcellona, Paris Saint-Germain. Il Milan, in attesa di Arrigo Sacchi, era allenato da Fabio Capello che fu chiamato, a stagione in corso, al prendere il comando dopo il siluramento del barone Nils Liedholm.
In quel Milan, e solo in quel Milan, giocò l’amore calcistico giovanile del Premier: Claudio Daniel Borghi (foto) che ebbe la ventura di giocare meravigliosamente la finale di Intercontinentale contro la Juventus nel 1985.
Silvio Berlusconi s’innamorò ed ingaggiò quell’argentino triste che, con la camisa rossonera, giocò e segnò solo in quel Mundialito per club 1987.
Il capocannoniere di quella manifestazione fu uno mai troppo apprezzato in Italia: Pietro Paolo Antonio Virdis. Insieme all’inglese Gary Lineker (già bomber di Mexico 1986) e il gallese Mark Hugues, entrambi del Barcellona.
Massimo Bencivenga |