 Mentre la Nuova Italia di Prandelli vinceva contro le Isole Faroe, nella sera in cui lo stesso commissario tecnico dedicava la vittoria a Giancarlo Galdiolo, ex giocatore della Fiorentina che ora sta soffrendo. Mentre accadeva tutto questo il mondo del calcio riceveva un’altra brutta notizia: Brian Laudrup ha un tumore, una forma, per fortuna lieve a sentire le sue parole, di cancro linfatico. Brian Laudrup ha giocato nella Fiorentina. Come Stefano Borgonovo. Come Bruno Beatrice. Come Ugo Ferrante. Come Massimo Mattioli. La Fiorentina è ormai per tutti la squadra maledetta, una maledizione che dagli anni ’70 si sta affacciando, con il caso di Brian Laudrup, ai primi anni ’90.
Allo stato attuale non sappiamo se tutto ciò possa essere relazionato o meno, e in che misura, con le accuse di doping mosse dall’Associazione vittime del Doping retta dalla famiglia Beatrice, ma di sicuro uno spettro e tanti interrogativi aleggiano sulla squadra viola.
Occorre dire che Brian Laudrup giocò nella Fiorentina un solo anno.
Fratello minore, in tutti i sensi, di Michael “Miki” Laudrup, riuscì a camminare con le sue gambe nonostante la presenza ed i paragoni ingombranti con il fratello. Miki Laudrup fu definito, dall’Avvocato Agnelli, “il miglior calciatore del mondo in allenamento”, a sottolineare la sua scarsa carica e cattiveria agonistica. Miki Laudrup lasciò la Juventus per approdare al Barcellona, dove fu votato per un paio d’anni miglior calciatore della Liga dagli stessi calciatori.
Ritornando a Brian occorre dire che fu più lungimirante, o fortunato di Miki, nel 1992 quando rispose, a differenza del fratellone, alla convocazione della Danimarca a Euro 1992.
Quella Danimarca, ammessa alla fase finale per il forfait, causa guerra, della Jugoslavia, non era scarsa. Era scarsissima.
Solo che ogni tanto gli dei del calcio si divertono a stupirci e capitò che 11 giocatori trovarono il Mese della Vita. Quella Danimarca, prima di battere in finale la Germania di Jürgen Klinsmann, eliminò in semifinale l’Olanda di Marco Van Basten. Eroe danese e bomber del torneo fu tal Henrik Larsen, uno che non giocava in B con il Pisa.
Quell’Europeo portò alla Fiorentina il giovane, aveva 23 anni, Brian Laudrup; un solo anno e poi via al Milan, con Savicevic e Boban, Papin e Desailly.
Fece in tempo a giocare un gran mondiale in Francia insieme al fratello (persero di misura per 3-2 contro il Brasile, in quella partita Brian marcò il 2-2).
E fece in tempo a farsi allenare, al Chelsea, da Gianluca Vialli.
Giocatore molto dotato tecnicamente, ma un po’ “coniglio” come il fratello, ha giocato in club prestigiosi come Bayern Monaco, Milan, Rangers e Ajax.
Ha promesso di vincere questa battaglia, ci sono buone possibilità. In bocca al lupo.
Massimo Bencivenga |