 Ammetto di essere curioso. Di aver molta voglia di vedere la nazionale di Tahiti. Una sensazione pari forse a quella che provai quando mi ritrovai a fare il tifo per il Costarica, contro la Scozia, durante Italia ’90, il primo Mondiale visto da Grande e da “esperto di calcio”. Riesce difficile immaginare il calcio nelle isole del Pacifico.
Come e quando si allenano? Ci sono tecnici stranieri? Sono mai arrivati a quelle latitudini degli ex calciatori prof, in cerca di tranquillità e nel contempo per insegnare un po’, come gli uomini bianchi barbuti e sapienti di tanti miti, l’arte pedestre?
Ricordo che Karembeu era della Nuova Caledonia, voi ne ricordate altri di calciatori nati e cresciuti calcisticamente in quei paradisi? A quelle latitudini son molto temiobili nel rugby, ma non nel calcio.
Tahiti debutterà alla Confederation Cup, lo farà in quanto squadra campione dell’Oceania, va altresì detto che da un po’ di anni l’Australia, squadra egemone di quella parte del mondo, è stata assimilata alla federazione asiatica. In ogni caso adesso ci sono loro; e reciteranno giocoforza il ruolo di squadra Cenerentola, per non dire materasso, nel girone che li vedrà contrapposti a Spagna, Uruguay e Nigeria.
I Toa Aito, i “guerrieri di ferro” come vengono chiamati i calciatori di Tahiti, si sono qualificati per l’importante kermesse brasiliana grazie all’exploit in coppa d’Oceania 2012, primo trofeo vinto nella storia calcistica del paese. Va altresì detto che a livello di Under 20, Tahiti può vantare 2 coppe continentali, conquistate nel 1974 e nel 2009, con una partecipazione ai Mondiali di categoria. Della nazionale che ha partecipato ai Mondiali Under 20, con qualcosa come 21 gol subiti e ZERO realizzati, ci saranno in Brasile ben 8 calciatori promossi in squadra. Fra i reduci, si possono annoverare i tre fratelli Tehau (Jonathan, il più grande e i gemelli Alvin e Lorenzo) nonchè il cugino Teaonui.
Particolare curioso, tutti e quattro nel giugno scorso sono andati in gol in una gara ufficiale, con Samoa, terminata 10-1. Son sicuro che a Rubgy sarebbe finita diversamente. L’unico professionista dei 23 convocati è un debuttante, si fa per dire: il 33enne Vahirua, ex Nizza, Lorient, Nancy, Monaco e in Grecia al Panthrakikos.
E voilà!, ecco i 23 che fecero l’impresa
Portieri: Gilbert Meriel, Mikaël Roche, Xavier Samin;
Difensori: Rainui Aroita, Edson Lemaire, Teheivarii Ludivion, Stéphane Faatiarau, Vincent Simon, Nicolas Vallar, Yannick Vero, Tamatoa Wagemann;
Centrocampisti: Ricky Aitamai, Stanley Atani, Heimano Bourebare, Henri Caroine, Alvin Tehau, Jonathan Tehau, Lorenzo Tehau, Yoann Tihoni;
Attaccanti: Steevy Chong-Hue; Samuel Hnanyine; Teaonui Tehau; Marama Vahirua.
Formazione tipo di Tahiti: Roche; Simon, Ludivion, Vallar, Vero; T.Tehau, Atani, L. Tehau, J. Tehau, Chong Hue; Vahirua Allenatore? Eddy Etaeta. L’influenza francese c’è e si sente.
Adesso non ci resta che vederli all’opera…
Massimo Bencivenga |