 Il mercato calcistico di Gennaio è agli sgoccioli e ogni squadra sta cercando di piazzare un colpo decisivo, il calciatore capace di dare un quid in più come fece Ciccio Romano nell’anno del primo storico scudetto anche se, per la verità, l’uomo d’ordine arrivò, dalla Triestina, durante il mercatino di riparazione di Novembre. Ma se il calcio d’estate abbaglia e negli anni ha portato in Italia bidoni venduti per fenomeni (tipo Renato Portaluppi o Claudio Borghi o Vampeta) quello invernale ha ugualmente riservato delle chicche mica da ridere. A titolo esemplificativo, gli esperti di marketing parlerebbero di case history, riporto tre casi da manuale (in negativo s’intende), tutti da ricordare. Per piangere. Insieme ai tifosi della Roma e del Milan. I casi, in ordine cronologico, sono: Fabio Junior, Josè Mari e Edmundo, tutti e tre ospiti fissi nei bidoni di MSN e di Facebook.
Fabio Junior: Arrivò nella capitale, sponda Roma, nel Gennaio del 1999. Nelle intenzioni avrebbe dovuto rappresentare la risposta capitolina al Fenomeno Ronaldo. La Roma lo strappò, nonostante le reticenze di Zeman, ad una folta concorrenza per circa 35 miliardi di lire. Il boemo triste avrebbe preferito Andriy Shevchenko, ma Sensi padre gli regalo il buon Fabio Junior. Fabio Junior, il Nuovo Fenomeno, se ne andò due anni dopo con 4 reti in 16 partite, chissà se c’è mai stato uno pagato quasi 9 miliardi a gol. Forse è un record. Arrivò con il soprannome di Uragano se ne andò con quello di venticello. Quando avrò un po’ di tempo investigherò su chi furono i pipponi che gli permisero di segnare.
Josè Mari: Che anni, per il calcio, furono quelli fine anni ’90 amici sportivi. I soldi sembravano non dovessero finire mai, nei board delle società cominciarono ad entrare gente con presentazione in power point e Mba. Se, nel gennaio del 1999, la Roma prese Fabio Junior per 35 miliardi il Milan, nel Dicembre dello stesso anno, rispose con i quasi 40 (38 se ricordo bene) di Josè Mari. Il ragazzo fu caldamente consigliato al Diavolo da Arrigo Sacchi. Risultato? Poco meno di 8. Intendo poco meno di 8 miliardi a gol, già perché il nostro “fenomeno” riuscì a segnare 5 reti in circa 50 partite. Anche nel suo caso s’impone una riflessione con Andriy Shevchenko. Zeman a Fabio Junior avrebbe preferito l’ucraino; Shevchenko fu pagato dal Milan circa 41 miliardi di lire. Se dividiamo questa somma per i 175 gol fatti otteniamo una cifra intorno ai 23 milioni di lire a gol. Il rapporto qualità prezzo è decisamente migliore non credete?
Edmundo: Ed arriviamo a O’ Animal, al calciatore brasiliano considerato in quegli anni secondo solo a Ronaldo e Romario, meglio anche di Rivaldo, Giovane Elber, Sonny Anderson e Marcio Amoroso per intenderci. Edmundo, quando il Napoli di Corbelli lo chiamò all’ombra del Vesuvio, nel Gennaio del 2001, aveva già avuto un approccio con l’Italia nella Fiorentina di Batistuta, di Malesani prima e Trapattoni poi.
La love story era finita con una fuga nell’orgiastico e dionisiaco carnevale di Rio de Janeiro.
A Napoli arrivò accolto al San Paolo da una folla di 20000 persone, cosa che non si vedeva dai tempi di Diego Maradona.
Fu ingaggiato a Gennaio con uno “stipendo” di 900milioni di lire fino a Giugno: fanno 5,4 miliardi che divisi per i 4 gol (in 17 partite) fanno 1,350 miliardi a gol. Il Napoli di Mondonico, Edmundo e Corbelli retrocesse per iniziare la pagina che lo porterà nel 2004 al fallimento.
Attenzione agli acquisti di Gennaio, possono costare molto…
Massimo Bencivenga |