Juve-Napoli. L'allenamento differenziato in nazionale non farà affatto la differenza
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Juve-Napoli. L'allenamento differenziato in nazionale non farà affatto la differenza

Troppo rumore per niente. Prandelli magari avrà anche sbagliato, ma non sarà questa scelta ad avvantaggiare la Juventus nella sfida scudetto

Juve-Napoli. L'allenamento differenziato in nazionale non farà affatto la differenza


C’era una volta la Nazionale di calcio azzurra, ed era una meta ambita da tutti; dai calciatori, per ovvi motivi, e dai club, che s’inorgoglivano a avere un nazionale.
Questo sino a circa 20 anni fa.

Dalla metà degli anni ’90, complici l’ingresso delle Tv, la nazionale (da adesso in poi userò la minuscola) ha cominciato progressivamente a perdere importanza per i club e, incredibili a dirsi, per i calciatori dei club più importanti.

Una parte, per fortuna minoritaria, dei big farebbe volentieri a meno di andare in nazionale per qualche amichevole o partita senza importanza; fosse per questa minoranza, che ogni tanto lamenta degli infortuni "strategici", loro andrebbero a giocarsi solo le fasi finali delle grandi competizioni, lasciando alle seconde linee il compito di qualificarsi.

Questo atteggiamento è invogliato eccome, magari in qualche caso anche “minacciato” dai club. L’attenzione deve essere massima per il campionato e le coppe, questo vogliono il club e gli sponsor. E, si sa, chi paga ordina la musica. 

Adesso vien fuori che Antonio Conte avrebbe “suggerito” a Cesare Claudio Prandelli un allenamento differenziato per i suoi nazionali, in particolare per tutelare Andrea Pirlo.
Prandelli, dal canto suo (cito da Sportmediaset) avrebbe detto: “Siamo contenti che il rapporto con i club stia migliorando. Vogliamo diventare noi stessi un club, un riferimento per gli altri. Dalla chiacchierata è poi emersa una proposta: se qualche giocatore ha un'esigenza particolare, ce lo dica. Avendo questo tipo di conoscenza, sarebbe semplice collaborare sia con i preparatori sia con gli allenatori”.
Se ogni club facesse così, l’elemento aggregante della nazionale verrebbe meno, perché si vedrebbero gli juventini fare un esercizio, i napoletani un altro, i milanisti un altro ancora, i romanisti seguire la ricetta Zeman, gli interisti… no, gli interisti no perché non ci sono! Anzi no, contrordine!, uno c’è: Ranocchia.

Conte cerca di tutelare e non affaticare i suoi. Me ne chiedo il motivo.

Da tre mesi questi ragazzi stanno sgobbando, mi chiedo quali benefici possano avere, stante questo stato di cose, nel fare un paio di sedute più leggere. La polemica, dal punto di vista atletico, mi sembra pertanto sterile.

Non sarà questo ad avvantaggiare la Juve nella sfida al vertice di Sabato 20.

In quella sfida conteranno anche, forse soprattutto, le energie nervose.

E poi mi chiedo, e chiedo a Conte: “E se qualcuno azzoppa Pirlo?”. Non lo mandiamo più in nazionale?

Massimo Bencivenga

 

 
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