 La stagione calcistica volge al termine e, more solito, inizia la ridda di ipotesi su possibili cambi di casacca di calciatori o allenatori. Una notizia ha attirato la mia attenzione, la possibilità di Roberto Mancini quale prossimo allenatore del Bayern di Monaco. Questa notizia mi ha portato alla seguente riflessione: il mondo degli allenatori è estremamente iniquo, anche più di altri campi. Salta all’occhio dell’appassionato come del profano che certi allenatori siano baciati dalla fortuna, chiamiamola così. Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di quello che chiamano “vantaggio cumulativo iniziale”; sia come sia gente come Mancini, Trapattoni, Lippi, Capello e Ancelotti solo per dirne qualcuno vanno analizzati.
Nessuno di questi allenatori, ad eccezione di Lippi, ha fatto la gavetta.
Tutti sono stati subito messi alla guida di autentiche corazzate. Trap è il più internazionale avendo vinto titoli nazionali in 4 nazioni diverse: Italia, Germania, Portogallo, Austria.
Solo che…Solo che si è trovato per la mani la Juventus dei campioni del mondo, più Platinì; solo che si è giovato dello squadrone dell’Inter dei record; solo che ha allenato un Bayern che in quegli anni vinceva un anno sì e l’altro pure, e con lui in tre anni ne ha vinto uno solo; solo che in Portogallo se non vince il Benfica vince il Porto; solo che in Austria, anche in Austria, gli hanno messo per le mani una fuoriserie. Ritornerò in seguito sul Trap.
Capitolo Capello. Pescato da Berlusconi come traghettatore nella stagione 1986-87 si rivelò subito vincente in uno spareggio con la Samp. Richiamato per il dopo Sacchi infilò 4 scudetti in 5 anni. Poi passò alla squadra più blasonata d’europa, il Real Madrid. In Italia ancora con la Roma di Batistuta e la Juventus di Moggi; di nuovo in Spagna con il Real a vincere uno scudetto controverso. Milan, Real Madrid, Roma, Juventus. Gavetta? A Mediolanum.
Carletto Ancelotti finì di giocare e divenne, d’acchitto, secondo allenatore della nazionale di calcio con Sacchi, poi andò alla Reggiana, uno squadrone in b, che portò, e ci mancherebbe, in A. Quindi Parma, Juventus e Milan. Gavetta? In nazionale.
Per Mancini non si è applicato il regolamento. Iniziò come secondo alla Lazio, fece alcune partite da giocatore in Inghilterra, e tornò, senza patentino e contro il regolamento, ad allenare una Fiorentina che portò a vincere una Coppa Italia, a portare i viola alla finale era stato Terim. Quando si dice la fortuna. Poi Lazio prima della cornucopia all’Inter. Ogni suo desiderio veniva esaudito, ma ha cominciato a vincere solo con lo smembramento della Juve e le penalizzazioni. Non molto. Eppure si parla di lui al Chelsea o al Bayern. Con l’Inter avrebbero vinto tutti.
Mourinho avrà il record di aver vinto subito in Italia, grazie alla strabordante rosa. Anche Mourinho potrebbe apparire un raccomandato, ma non lo è. Facile vincere con l’Inter, un po’ meno la Champions con il Porto e subito la premier con il Chelsea. Capello è formidabile, perché non basta avere la squadra per vincere (vero Mancini?). Mancini il secondo anno non riuscì a salvare una fiorentina non tanto scarsa. Fu esonerato.
Sono certo che le imprese dei Mazzarri, dei Beretta, degli Orlando, degli Allegri, dei Ballardini, dei De Biase il mancio non le avrebbe ripetute. In altre parole Mancini non ottiene grandi risultati in proporzione al valore dei giocatori. Ha vinto quando non poteva farne a meno.
Ora questo signore se andrà in Germania avrà una squadra con la quale non potrà esimersi dal vincere il campionato. Ma è vera gloria? Si vede il manico? La capacità, come Mazzone, di tirare il sangue alle rape? Mah…
Ritorniamo ad uno degli allenatori più vincenti di tutti i tempi: Trapattoni. Tra una scampagnata e l’altra in terra teutonica gli venne affidato, stagione 1995-96, il Cagliari che l’anno prima, con Tabarez in panchina sfiorò l’Uefa, ossia il sesto posto. Trap, abituato a giocare con i campioni, portò sul baratro il Cagliari. Fu esonerato e il Cagliari fu salvato da Bruno Giorgi, grande, e sottovalutato, allenatore. Giorgi meglio di Trap?
Può anche darsi… Lippi fu esonerato dal Cesena che, l’anno precedente, fu agevolmente salvato da Albertino Bigon. Albertino Bigon vinse lo scudetto con il Napoli e con il Sion.
E il Sion non è il Manchester di Svizzera.
Eppure nessuno si ricorda di Giorgi o Bigon. Il mondo degli allenatori è iniquo. O no?
Massimo Bencivenga |