A Montecchio Maggiore, un paese in provincia di Vicenza, mentre agli altri bambini veniva servito il menù completo della mensa, per nove bambini c'è stato soltanto del pane con dell'acqua. Motivo? I genitori, da un anno o più, non pagavano la retta al Comune. E' il fallimento sociale e civile di due modelli: quello di dare in appalto ad esterni servizi che dovrebbero essere comunali e la responsabilità dei genitori verso i figli |
 La vicenda dei bambini lasciati a pane e acqua è sconcertante, certo, non si può far ricadere su piccoli innocenti le colpe degli adulti. Ma al fatto che questi adulti siano i loro genitori, qualcuno ha fatto caso? Un tempo si diceva che i genitori si toglierebbero il pane di bocca per sfamare i figli. Oggi invece i genitori fanno i furbi, o nella migliore delle ipotesi i distratti: non pagano la retta della mensa scolastica, riponendo illimitata fiducia nella carità dei dirigenti scolastici. Chissà quali più urgenti e importanti spese avranno da sostenere, questi genitori, più importanti che sfamare i propri bambini. Si è detto e si è scritto che è stato un comportamento vergognoso quello del sindaco e quello del dirigente scolastico.
Certo, e dei genitori vogliamo dire qualcosa? Forse che questi bambini dovrebbero premere più a qualcuno per i quali rappresentano "lavoro", piuttosto che a coloro per i quali sono "piezz'e core"? Non una voce che si sia alzata fuori dal coro per stigmatizzare il comportamento di questi snaturati genitori.
E forse un motivo c'è, pur se non detto, quasi inconscio: nell'Italia in cui viviamo il malcostume, la furbizia, la disonestà, la perdita di tutti i più importanti valori sono diventate realtà quotidiane. Non ci si scandalizza di questo orrendo comportamento di mamma e papà, perché tanto ogni giorno i nostri connazionali delle più diverse estrazioni sociali ci regalano "perle" di ben superiore qualità. Questi padri e queste madri sono già diventati un male minore...
Francesca Sensi
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