 Il 14 dicembre, gli studenti e gli operai, con i manifestanti dell'Aquila, i metalmeccanici della Fiom e il Popolo Viola, hanno continuato le proteste contro il governo. Una manifestazione civile che, ancora una volta, a causa di un'inutile militarizzazione, e dei black block, si è trasformata in guerriglia urbana, soprattutto in Piazza del Popolo e a via del Corso. Quaranta manifestanti sono stati feriti! La militarizzazione si è avuta vicino Palazzo Grazioli e Palazzo Madama, il cui passaggio è stato ostruito dai blindati delle Forze dell'Ordine, e in via del Corso, ostruita dai blindati della Guardia di Finanza. Mentre le autorità non hanno garantito la sicurezza e l'incolumità pubblica, le Forze dell'Ordine, in assetto anti-sommossa, hanno lanciato lacrimogeni e picchiato, ancora una volta, a casaccio i civili. Un finanziere aveva addirittura impugnato la pistola.
Eppure erano le stesse Forze dell'Ordine che negli stessi giorni avevano protestato contro il governo, e che ora lo difendevano.
Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, intervenuto a Montecitorio sulla sfiducia al governo, aveva detto a Berlusconi: "Lei si è messo a fare politica non certo per servire il paese, ma solo i suoi affari personali, soprattutto quelli giudiziari".
Nella stessa maniera, i manifestanti si sono messi a protestare, non certo per servire la politica, ma i propri affari personali, che sono però, affari che riguardano tutta l'Italia.
Ma la legge, purtroppo, non sempre è uguale per tutti. Infatti le Forze dell'Ordine non solo hanno fermato più di quaranta persone, ma il governo del manganello ha anche processato ventitré manifestanti per direttissima.
Accusati di "resistenza a pubblico ufficiale", per i manifestanti non c'è stato alcun legittimo impedimento, né delle attenuanti. Nessuno si è sottratto alla "giustizia", e tutti sono stati scarcerati. Davanti al Tribunale, c'era uno striscione con la scritta: "Reprimete e processate ciò che non potrete mai fermare".
Il governo, però, che continua a blindare Montecitorio e Palazzo Madama, continua a varare riforme, che gli elettori non vogliono. Per le strade di Roma, non ci sono solo i progetti di strumentalizzazione della politica italiana, ma c'è soprattutto il sangue dei manifestanti feriti.
Marco Rimo |