 Viggiù dal giugno 2009 in poi non sarà più solo la cittadina dei pompieri, perlomeno in una popolare canzonetta, ma sarà la cittadina dell’italico “Yes we can”, anzi “Yes we Cane”. Il maccheronico inglese sarà spiegato esaurientemente più avanti. Allora, perché Yes we Cane? Sta di fatto che, parallelamente alle elezioni Europee 2009, elezioni che hanno visto un forte vento xenofobo e islamofobico librarsi minaccioso sulle sorti dell’unione europee delle banche ma non dei popoli, si è verificato un episodio che definire singolare è poco. L’evento è di quelli epocali, uno di quei momenti dove la Storia ferma momentaneamente il suo flusso per ripartire lungo un’altra direzione. E che mai sarà successo a Viggiù? E’ successo che è diventato sindaco una donna.
Questa donna, Sandy Cane, è italoamericana e di colore essendo il padre un afroamericano e la madre italiana. Da circa 40 anni, ne ha 48, vive dalle parti di Viggiù, è laureata in lingue e direttrice d’albergo. Ed è stata candidata alla carica di sindaco dalla Lega Nord. Lei stessa si dichiara una leghista convinta favorevole al federalismo e convinta che l’immigrazione vada regolata anche sulla basa dell’effettiva possibilità di ottenere un posto di lavoro. Con Obama ha in comune anche l’anno di nascita e il segno zodiacale, ma non sono queste facezie a renderla “interessante” quanto tutto il contorno. La Lega Nord, formazione che all’estero vedono come xenofoba, basta guardare qualche quotidiano straniero, che tira la volata ad una non padana pura e dura, e il consenso popolare che avvalla tale scelta.
Non è una cosa scontata. Non nell’Italia delle dinastie di medici e farmacisti, non nell’Italia delle baronie universitarie e degli studi notarili “a numero chiuso”. Non nell’Italia delle dinastie di sindaci. Ovvio che non è stata scelta a caso, ribadiamo che da anni bazzica negli ambienti della Padania, ma resta comunque un fatto epocale che una cosa del genere sia successa proprio in una enclave della Lega Nord. Ovviamente non basterà questa carica a rendere più scintillante la parola “integrazione”, molto usata a parola quanto inesistente nei fatti, con gli immigrati, ma di certo rappresenta un passo avanti. In America, tanto per dire, i vari Colin Powell e Condoleeza Rice non hanno accelerato di un minuto i penosi soccorsi ai neri di New Orleans, quindi gli immigrati di Viggiù non si aspettino un trattamento di riguardo dalla Lega Nord e dalla sua rappresentanza. E forse nemmeno se lo aspettano. Gli analisti politici dicono che la Lega Nord è sempre stata attenta al territorio, ed è particolarmente agile, sveglia e recettiva nello scegliere i candidati non dovendo ogni volta affrontare un’ordalia di clientelismo per scegliere un candidato. Sarà questa agilità che le ha fattto scegliere, ed imporre, Flavio Tosi a Verona e Sandy Cane a Viggiù? Sarà questa agilità che le ha permesso di giocarsi, con ragionevole probabilità di vittoria, la carta Sandy cane? Questa agilità e questa attenzione alla base, al territorio, è presente anche nelle segreterie del Pdl e del Pd?
Massimo Bencivenga |