
Con un po’ i ritardo voglio parlare del gran fustigator Renato Brunetta e dei suoi nemici.
Ricordate tutti la celebre frase, in parte addolcita poi da successive dichiarazione, sui precari: “Voi siete l’Italia peggiore”.
Ora, questa cosa, anche solo a sentirla, fa un po’ male.
I precari non scelgono di essere precari, non sono persone che avendo a disposizione il meglio (un buon posto di lavoro a tempo indeterminato) scelgono, per spirito pugnace ed eversivo verso lo status quo, di darsi alla macchia.
Non sono delinquenti che si allontanano dalla retta via, sono persone che, per tutta una serie di motivi, in gran parte ma non solo, legati alle leggi dei Governi Berlusconi si trovano a dover subire – subire, non scegliere – una condizione lavorativa di serie b. E a niente serve, pare, partecipare ai vari concorsi pubblici organizzati qua e la, la disponibilità di lavoro quella è, e quella rimane.
Se la posizione lavorativa è di serie b, non lo è il loro lavoro. Per quanto non ho grande esperienza di quello che accade nelle imprese private, spesso sono gli stagisti ad avere le idee migliori, vuoi perché più freschi di teoria e vuoi perché (l’Italia peggiore) pensano di conquistarsi, con l’ingegno e le idee, una certa riconoscenza lavorativa.
Inutile dire che nella stragrande maggioranza dei casi queste persone sono ringraziate e messe alla porta.
Se andiamo nel settore pubblico le cose vanno ancora peggio. O meglio, dipende dai punti di vista.
Il precario nel pubblico, in media:
· Si assenta di meno. Il perché lo potete ben capire
· E’ più gentile con la clientela. Chi ha il posto fisso sa di essere in una botte di ferro
· Ha una istruzione migliore. Quasi sempre il capoufficio ha un diploma a fronte di una laurea specialistica del precario
· Ha una informatizzazione migliore. Ecco un punto poco investigato. La modernizzazione tecnologica negli uffici la portano queste persone e non il personale assunto ere informatiche fa, con un gap mai colmato da corsi di formazione ad hoc.
Se non ci fossero i precari nella pubblica amministrazione le cose funzionerebbero ancora peggio. Eppure, c’è chi chiama queste persone, stakanoviste per forza e tecnologicamente avanzate (rispetto alle persone in organico), l’Italia peggiore, alla stregua o quasi di delinquenti comuni.
Perché quando penso all’Italia peggiore io penso ai delinquenti. E tu?
Tu che ne pensi? Massimo Bencivenga
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