
Il mondo della politica guarda con una certa preoccupazione alla situazione dei partiti. Mentre Mario Monti, il premier tecnico, sta cominciando a restare imballato e imprigionato nel fuoco di fila dei veti incrociati; e mentre non prende molto bene la “sparata” della Fornero “o così a casa” i partiti non se la passano certo meglio.
Mario Monti non vuole andare a casa, non da sconfitto in Parlamento per il semplice motivo che lui ha come obiettivo lo scranno agognato anche da Berlusconi e D’Alema. Mario Monti punta al Quirinale. Punto.
I partiti sono nella bufera, i magistrati, a ogni latitudine, sono scatenati. Sempre più spesso di sente la parola Nuova Tangentopoli. Partirà anche questa da Milano e dalla Lombardia di Penati, Formigoni e Maroni? Ormai non c’è più solo la questione morale del Pdl, non dopo quello che sta uscendo fuori dalle parti del Pd e della Lega Nord, per non tacere poi di Nichi Vendola. Tutto ciò a 20 giorno da una tornata elettorale attesa e temuta al tempo stesso. La prossima tornata elettorale fornirà un feedback importante per tutti, per tornare a cercare di capire gli umori delle persone, degli elettori.
Alta è l’attenzione verso le vicende verdi, e dei verdoni, che stanno inguaiando la Lega Nord. I sondaggi danno il partito in caduta, ma aspettiamo prima di vedere il responso delle urne. Per adesso a pagare sono stati Rosy Mauro e Monica Rizzi, oltre a Belsito ma, a questo punto, non sono del tutto al sicuro neanche Marco Reguzzoni e gli altri componenti del “cerchio magico”, che sembra aver perso la malia capace di tenere lontano amici e nemici. Maroni e Zaia sono pronti a prendere in mano ciò che resterà della Lega Nord.
Le vicende della Lega vanno in parallelo alle altre inchieste lombarde su esponenti del Pdl e del Pd. Nel caso del Pdl, essendo in cordata alla regione, magari si arriverà ad un intreccio delle vicende. Nuovi sviluppi legata alla sanità lombarda sembrano tirare in ballo anche Roberto Formigoni, ciellino, stella di prima grandezza del Pdl in Lombardia nonché alfiere deluso dalla scelta del berlusca di affidare a Angelino Alfano il partito post-Berlusconi.
Come la solito la situazione è estremamente confusa. Per monti, per il Pdl, per il Pd, per la Lega Nord, per Sel, per tutti.
Massimo Bencivenga
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