Il terremoto, il Piano Casa e la diversità geologica dell'Italia
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Il terremoto, il Piano Casa e la diversità geologica dell'Italia

Una buona politica edilizia non può non tener conto, pur all'interno di una comune linea guida, delle naturali diversità che presenta l'Italia sotto molti punti di vista. Non ultimo quello geologico..

Il terremoto, il Piano Casa e la diversità geologica dell'Italia

Cosa c'entra il piano casa con il terremoto dell'Abruzzo? A sentire alcuni c'entra, poiché "cosa stiamo a voler ampliare le case del 20% se non le abbiamo costruite sicure? Bisogna rinforzare, adeguare, mettere in sicurezza, non ampliare". Il discorso è giusto, ma è giusto in generale, non perché c'è stato un terremoto distruttivo. Perché se la necessità di rendere sicure e a prova di sisma le case è dovuta al fatto che c'è stato adesso un terremoto che ne ha distrutte parecchie io, che vivo in una zona dove terremoti distruttivi non ce ne sono MAI stati, risponderò: "Bene, ma sulla mia casa questo pericolo non c'è.


I soldi che spenderei ad adeguarla, se mai si verificasse che ce n'è bisogno, sono molto meglio spesi per ampliarla, e dare a mio figlio la possibilità di ritagliarvisi un appartamento". L'Italia è un paese pieno di differenze: di clima, di mentalità, di geografia, di cultura, e anche di geologia. Ci sono zone "morte", dove non si registrerà mai un terremoto che faccia anche solo cadere una fioriera da un davanzale, e zone, come l'Irpinia, dove 30 anni fa abbiamo avuto 3000 morti con una scossa. Non si può pretendere di applicare la stessa disciplina dappertutto, ma soprattutto non si può negare la possibilità di fare qualcosa perché non se ne è fatta un'altra, indipendentemente dall'utilità di questa altra.  

Va inoltre detto che in taluni casi, che non sono pochi, se si decide di ampliare la propria casa "in un certo modo", tutta la casa, compresa la parte esistente, deve essere soggetta a verifica di idoneità statica e sismica. Ampliamento può quindi significare l'occasione per fare il punto della situazione sulla salute della propria abitazione, e per rinforzarle. Certo, va anche detto che un committente con tutta probabilità si raccomanderà con il progettista affinché la verifica risulti positiva senza dover realizzare interventi di rinforzo. E va detto anche che con tutta probabilità, se ai proprietari di quelle case che oggi sono un mucchio di macerie, qualche anno fa, fosse stato detto: "la tua casa non è adatta a sopportare un sisma, dovresti metterla in sicurezza", le risposte a questo appello sarebbero state molte poche. Chi di noi penserebbe a mettere a soqquadro la propria abitazione per intervenire in prevenzione di un evento che forse non si verificherà mai? E in ogni caso, comunque, è sempre anche questione di soldi. Chi di noi spenderebbe volentieri decine di migliaia di euro per prevenire una tragedia con basse probabilità di accadere? I soldi che servono per vivere tutti i giorni sono soldi che servono sicuramente, e che tutti i giorni servono. Migliaia di euro per sanare una casa li troviamo difficilmente, specialmente se non siamo sicuri che serviranno davvero. E va anche detto che, specialmente per vetusti edifici in muratura come molti di quelli che sono crollati negli scorsi giorni, veramente poco si può fare per renderli veramente a prova di sisma...


E' ovviamente impensabile di poter demolire e ricostruire le murature di una casa, ovvero di ricostruirla da zero. Chiedere i soldi per questo tipo di intervento al governo è impensabile, e anche, forse, concettualmente ingiusto: ci preoccupiamo di sapere quanto consuma un'automobile prima di comprarla, se ha gli airbag, se ha tutta una serie di garanzie da offrirci. Invece quando compriamo una casa stiamo attenti all'esposizione, il colore della facciata, il numero di stanze... Perché non ci preoccupiamo mai di sapere quanto è sicuro il tetto che ci mettiamo sopra le teste?

                                                                          Francesca    Sensi

 
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