
Il toto-Quirinale impazza. E il movimento che in Italia e all’estero sta suscitando curiosità e preoccupazione a un tempo, vale a dire il Movimento Cinque Stelle, fa la scrematura dei candidati secondo il suo solito modo. Ossia online. Ha proposto una rosa di nomi, peraltro di matrice niente affatto innovativa dal momento che troviamo politici scafati come Emma Bonino e Romano Prodi, e quella rosa andrà votata. Il punto è che questa – come vogliamo chiamarla?- Hyperdemocrazia rischia di cestinare una volta per tutte la vera Democrazia, quella con la D Maiuscola. La dialettica e le decisioni democratiche, per funzionare bene, devono essere necessariamente il parto di un incontro, di una discussione, feroce anche, ma altresì ben ponderata ed articolata. Tutte azioni che non possono né devono risolversi in un semplice Like.
Certo la Rete è molto importante per permettere ai partiti e ai leader di ascoltare i cittadini, e viceversa, ma la Democrazia e il Governo, meglio ancora il buon Governo è ben più che una semplice sommatoria di petizioni, referendum et similia. Governare bene significa avere vison strategica e non reagire al momento, alle emozioni e al sentore comune. La democrazia è rappresentativa. Io delego qualcuno che ritengo possa fare i miei interessi organicamente a quelli degli altri.
Le decisioni per un Paese non si possono prendere cliccando sì o no a un quesito oppure votando con delle stelline. E il M5S dovrebbe già a questo aver capito che le loro primarie non sembrano aver affatto premiato il merito. Perché mi rifiuto di credere che quelli che son stati eletti rappresentino la creme intellettuale e amministrativa di un movimento-partito che potrà dire la sua in Italia.
A patto di non scambiare la Democrazia con l’Hyperdemocrazia. La California è stata affossata da una serie di referendum su tutto, perché alcune cause possono anche essere corrette, ma non si sposano bene con una vision organica e globale di Governo. L’idea della orizzontalità della Rete è una bella favola, ma rischia di essere dannosa per la Democrazia così come la conosciamo. Forme di gerarchia e di leadership ci saranno sempre. Ed è indubbio chi comanda adesso all’interno del M5S. Le stesse leadership saranno, sempre, più o meno etiche, più o meno trasparenti o più o meno colluse. Ma pensare di sostituire i partiti con la posta certificata è qualcosa che ha dell’assurdo e che dovrebbe oltremodo indurci a fermarci un attimo e a ragionare un po’ di tutti.
Ad indignarci con intelligenza come dico sempre quando discuto con i miei amici.
Massimo Bencivenga
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