La legge sulle intercettazioni favorirà i pedofili
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La legge sulle intercettazioni favorirà i pedofili

Una normativa di legge pensata per i politici offre una scappatoia anche a omicidi e pedofili

La legge sulle intercettazioni favorirà i pedofili

Non sappiamo ancora come sarà, in linea definitiva intendo, la legge sulle intercettazioni che pian pianino la maggioranza di governo sta mettendo su. Quello che sappiamo e che, mattoncino dopo mattoncino, si sta erigendo un muro, una sorta di scudo spaziale legislativo, sotto il quale potranno trovare ricovero i politici. Tutti i politici. Di ogni colore, credo, foggia e latitudine. La nuova legge li mette al riparo da tante, inestetiche, perniciose perdite di tempo davanti a magistrati che non hanno altro da fare che cercare di capire cosa fa questo o quel politico durante il suo mandato e nell’espletamento delle sue funzioni.


E passi. Ad un certo punto, visto che poi non si arriva a niente, la gente si stanca anche di tutte queste indagini. Benché una simile pratica sia deprecabile in ogni democrazia moderna, e mai e poi mai nelle polis greche si sarebbe consentito una cosa del genere, il rischio veramente serio ed alto è un altro. Non sapremo mai più cosa dice al telefono Moggi. Non potremo più leggere sui giornali le avances sessuali che questo o quel tizio, sfruttando amicizie più o meno millantate, farà all’aspirante valletta, letterina, velina, schedina, meteorina, prezzemolina di turno. Ricordate Elisabetta Gregoraci? Ovviamente sto scherzando, magari fosse questo il rischio!! In realtà le nuove disposizioni saranno accolte come manna dal cielo anche da altri biechi individui. Tanto per fare un esempio i nuovi, restrittivi tempi per le intercettazioni andranno ad avvantaggiare anche i pedofili. Non di rado infatti per tirare le fila di una rete di pedofilia possono occorrere mesi e mesi, quando non anni per arrivare ad un qualche indizio o prova. Con le nuove disposizioni non sarà più possibile. Gianrico Carofiglio, magistrato, scrittore e parlamentare del Pd, dice che, nel corso della sua carriera di giudice, ha visto non poche volte le intercettazioni usate con leggerezza e a sproposito ma il rischio è quello, come si suol dire, di buttare via il bambino insieme all’acqua. Anche nel caso di un omicidio, per esempio, dopo due mesi bisognerà staccare le intercettazioni. E lo stesso sarà per la pedofilia, per la violenza sessuale continuata, le sette sataniche e via discorrendo. La domanda che dobbiamo porci è se siamo disposti ad accettare tutto questo. Marco Travaglio e la sua troupe parlano di Bavaglio dell’informazione. Pur senza essere così drastici è indubbio che un giornalista dovrà violare la legge e rischiare il carcere per fare il suo lavoro di cronista. Siamo disposti a fare marcia indietro sull’informazione e su uno strumento utilissimo, se non se abusa, per le indagini solamente per far fare in modo sicuro e comodo i maneggi al politico di turno?

                                                    Massimo   Bencivenga

 
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