 Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito parlare del cosiddetto “elettorato cattolico”? Il più delle volte come una “specie” da non inimicarsi. Bene, Denis Pardo, sui bit de L’Espresso, nella versione online, ci informa che all’interno del potere cattolico ci sono degli smottamenti e dei nuovi riposizionamenti.
C’è un vuoto da riempire, ed è quello lasciato libero da Comunione e Liberazione che, indubbiamente, ha qualche problema in più rispetto a un anno fa. Se i ciellini sono un po’ in disarmo, salgono le quotazioni dei gesuiti, se non altro la Compagnia di Gesù, fondata da Sant’Ignazio da Loyola, può vantarsi di aver contribuito a formare, da studenti, Mario Monti e Mario Draghi, che un certo peso, in Italia e in Europa, ce l’hanno.
Anche la Comunità di Sant’Egidio sta vivendo un periodo particolarmente felice. Non tanto per la visita di Papa Benedetto XVI alla degli anziani della Comunità quanto, piuttosto, perché la Comunità ha un uomo nel Governo Monti, Andrea Riccardi, che qualcuno pensa e lo vuole candidato a tutto, dal Comune di Roma al Quirinale. E poi a giugno c’è stata la nomina del consigliere spirituale della Comunità, monsignor Vincenzo Paglia, a presidente del Consiglio della Famiglia, un incarico di solito riservato a dei cardinali. Investitura che magari avverrà in un futuro molto prossimo. E sarebbe il primo Cardinale della Comunità.
In molti hanno imparato a conoscere l’Opus Dei leggendo Il Codice Da Vinci, l’ormai famoso (o famigerato?) romanzo di Dan Brown. Su di loro la Pardo non dice molto, anche se fa notare come il comitato romano di Matteo Renzi abbia sede nello stesso edificio della Pontificia Università della Santa Croce, vale a dire l’Università dell’Opus Dei voluta dal fondatore. Di sicuro, a vedere gli altri candidati alle primarie, Renzi è quello che più potrebbe piacere all’opus Dei.
Massimo Bencivenga |