 L’idea di questa metodologia nasce negli USA e si diffonde in Europa nel 2007; in Italia non è ancora molto utilizzato ma la prospettiva di crescita è sicura e il potenziale interessante.
Ci sono diverse tipologie di video CV: ogni candidato può, infatti, dar libero sfogo alla sua creatività e originalità, può mostrare concretamente le sue capacità comunicative e può rendere al meglio le sue competenze ma soprattutto la sua personalità (affidabilità, concretezza, determinazione, convinzione, dominio di sé, etc.), aldilà dei possibili pregiudizi su età, sesso, origine, razza, disabilità. Il candidato, in generale, ha quindi il vantaggio di poter ottenere un impatto maggiore rispetto all’invio del curriculum tradizionale e di uscire quindi dall’anonimato.
D’altra parte, il vantaggio per l’azienda che riceve il video CV è quello di poter fare una scrematura iniziale potendo valutare la persona più di quello che è consentito fare leggendo un comune CV arrivato via e-mail; può quindi ridurre i tempi e i costi della selezione del personale.
La realizzazione di un video curriculum presenta obiettivamente alcune difficoltà. Non è facile ottenere un buon prodotto: richiede tempo sia la fase preparatoria che quella di registrazione e di post-produzione; per questo si può richiedere l’intervento di un operatore professionale o arrangiarsi da sé con una web cam.
Bisogna innanzitutto scegliere la giusta struttura in quanto questa rappresenta già un messaggio per chi lo riceve. Una struttura che tenga conto delle caratteristiche e delle competenze, formali ed informali, acquisite dal candidato e del lavoro per cui si invia il CV.
Il risultato finale, infatti, può essere multiforme. Si può pensare di fare un video tradizionale, ricreando le condizioni di un colloquio standard, oppure si può optare per un video creativo, incentrato su una specie di sceneggiatura, che presenti particolari elementi visivi o musicali. Può essere strutturato come un’autopresentazione o come una simulazione di colloquio, con una voce fuori campo che pone le domande. Può avere un tono serio, formale oppure un’impronta ironica, spiazzante. L’importante è che il prodotto finito riesca a suscitare l’interesse e la curiosità dei destinatari che devono essere spinti a contattare il protagonista del video.
Requisito principale per un buon video CV è la brevità: non essere dispersivi, confusi, disorganici, altrimenti si rischia di annoiare o confondere colui che guarda. Le informazioni devono riguardare i dati più rilevanti sia dal punto di vista anagrafico che professionale: nome; età; luogo di residenza; titoli di studio; esperienze di lavoro; posizione desiderata e obiettivi professionali; disponibilità come inizio (immediata o meno) e di impegno lavorativo (full-time, part-time). Si possono, poi, dimostrare alcune competenze tecniche o linguistiche, presentando lavori realizzati in passato o parlando direttamente in una lingua straniera.
Una volta pronto il video CV, si può inviare via e-mail alle aziende, ma si può anche caricare su blog personale, YouTube, LinkedIn, Facebook o su altri portali di ricerca e offerta lavoro, per esempio in questo sito. |