 Due milioni e mezzo di italiani sono «poveri fra i poveri» come li definisce l’Istat. L'Istituto di statistica nazionale, nel rapporto che fa riferimento all’anno 2007, afferma che rispetto al 2005, «la povertà assoluta è rimasta stabile e sostanzialmente immutata». Anche i risultati di questo fenomeno sottolinea come ci siano diverse italie: il fenomeno, infatti, è concentrato al Sud (5,8%) e meno al Nord (3,5%) e al Centro (2,9%). La povertà assoluta è più diffuse tra le famiglie numerose (con un solo figlio è minore è del 3,1%, mentre è al 3,8% se i figli sono due e al 10,5% se i figli sono r più di due), nelle quali vivono anziani (5,4%) e quelle in cui il capofamiglia è donna (4,9%).
La ricerca dell'Istat evidenzia come la situazione stia peggiorando in quei nuclei familiari nei quali un ultracinquantenne è il capofamiglia; migliora laddove il capofamiglia è un giovane. Il dato, che è molto significativo viene spiegato dall'Istat considerando che i giovani, sempre più spesso, non lasciano la propria famiglia se prima non hanno raggiunto una soddisfacente indipendenza economica.
Un’altra questione che sta diventando bollente è quella che riguarda coloro che pur avendo un lavoro vivono in una situazione di forte disagio economico, situazione dovuta, il più delle volte, ad un basso profilo professionale e d'istruzione. Il rapporto dell'Istat sottolinea, inoltre, che i nuclei familiari col capofamiglia non sono il 5,6%. Il rapporto pubblicato mercoledì si avvale di una nuova metodologia: la soglia della povertà assoluta viene stimata prendendo in considerazione la spesa mensile minima necessaria per acquisire un certo paniere di beni e servizi essenziali per vivere. Questa soglia subisce cambiamenti relativi ad alcune variabili, come l'età, la composizione della famiglia, il luogo di residenza. Per esempio se una famiglia è composta da una persona fra i 18 e 59 anni, se abita in un'area metropolitana del settentrione la soglia è di 724.29 euro se vive in un piccolo comune è 650.04 euro. In una grande città del Sud la soglia scende a 520.18 euro. Un altro dato statistico rilevante è l'intensità della povertà e cioè il valore in percentuale di quanto la spesa mensile dei nuclei familiari assolutamente povere è sotto alla soglia di povertà. Il dato dice che è al 16,3%, ma raggiunge il 18,2% nel meridione d’Italia. Ma al di là dei dati statistici, in Italia comunque sempre relativi (sono esclusi da questo calcolo i soldi guadagnati a nero), la questione rilevante è che negli ultimi anni aumenta sempre di più la forbice tra ricchi e poveri e diminuisce quello che in ogni paese democratico dovrebbe essere un valore molto alto: la mobilità sociale. |