 È da poco entrata in vigore (29 agosto 2017) la legge 4/2017 n.124 che regolamenta l’apertura dei mercati, promuove lo sviluppo della concorrenza e tutela i consumatori, e che quindi obbliga al rilascio di un preventivo scritto da parte dell’avvocato per mettere il cliente a conoscenza delle spese cui andrà incontro; tuttavia, può accadere che venga meno il rispetto di tale normativa, con una conseguente ambiguità circa il reale ammontare degli onorari avvocato. Per ovviare ad eventuali controversie, in casi come questi vengono adottati i parametri forensi. Cerchiamo di entrare più nel dettaglio, per capire meglio attraverso alcuni esempi.
Onorari avvocato: come si calcolano in base a competenze e scaglioni
I parametri forensi sono stabiliti dal DM 55/2014 e in vigore dal 3/04/2014 e prevedono compensi professionali diversi a seconda della loro applicazione.
Esemplifichiamo il tutto con un esempio.
In una controversia di competenza del giudice di pace, come una disputa condominiale, i parametri forensi per uno scaglione compreso tra 5.201 euro e 26.000 euro (sono tre in tutto, il primo è fino a 1.100 euro, il secondo tra 1.101 euro e 5.200 euro e il terzo è questo cui facciamo riferimento) si presentano come segue.
A seconda delle diverse fasi procedurali, si avranno dei costi che variano da un mino ad un massimo, in base al tempo impiegato e alla complessità del caso:
- Fase di studio: compenso compreso tra 203 euro e 729 euro;
- Fase introduttiva: compenso compreso tra 168 euro e 603 euro;
- Fase istruttoria: compenso compreso tra 378 euro e 1080 euro;
- Fase decisionale: compenso compreso tra 355 euro e 1278 euro.
Se la competenza è della Corte d’Appello, i costi salgono decisamente. Mantenendo lo scaglione usato in precedenza, ecco come variano gli onorari dell’avvocato:
- Fase di studio: compenso compreso tra 540 euro e 1944 euro;
- Fase introduttiva: compenso compreso tra 439 euro e 1579 euro;
- Fase istruttoria: compenso compreso tra 1299 euro e 3510 euro;
- Fase decisionale: compenso compreso tra 910 euro e 3276 euro.
Bisogna poi calcolare anche eventuali aumenti, riduzioni e spese, stabiliti in base ad ulteriori parametri: ad esempio la conciliazione può portare un aumento fino al 25%, mentre l’assenza di questioni di fatto o di diritto comporta riduzioni fino al 30%.
Avere un preventivo scritto permette di conoscere prima tutte le voci di spesa e valutare così la fattibilità dell’assistenza legale.
Richiederlo è un tuo diritto e fornirlo un dovere per l’avvocato.
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