Petrolio, l'Opec taglia produzione
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Petrolio, l'Opec taglia produzione

Sorpresa per il taglio alla produzione deciso dall' organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), dopo che era stata ventilata l'ipotesi di mantenere la produzione del greggio invarita. E gli effetti sul prezzo del barile già si fanno sentire...

L'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) ha chiesto ai suoi membri di "rispettare strettamente le quote di produzione", con una riduzione dell'offerta di "520.000 barili al giorno". Lo riferiscono dirigenti dell'Opec al termine della riunione dell'organizzazione tenutasi a Vienna. L'Opec ha deciso quindi di tornare alle quote di settembre 2007, equivalenti a 28,8 milioni di barili al giorno.

L'Opec ha deciso quindi di tornare ''alle quote di settembre 2007'', equivalenti a ''28,8 milioni di barili al giorno''. Per diversi mesi infatti l'Arabia Saudita, primo produttore mondiale di petrolio e capo-fila dell'Opec, aveva aumentato unilateralmente la produzione di 500 mila barili al giorno, portandola a 29,67 milioni.


Quella scaturita dal vertice di Vienna è una decisione a sorpresa (sostenuta da paesi come Iran e Venezuela).

Le precedenti indicazioni del presidente dell'Opec, l'algerino Chakib Khelil, (''Non necessario un taglio della produzione'') avevano fatto scendere il Brent sotto quota 100 dollari.

Subito dopo l'annuncio a sorpresa le quotazioni del greggio sono salite immediatamente di un dollaro.

Sui mercati asiatici i future sul Light crude crescono di oltre un dollaro e ora avanzano di 40 cent a 103,66 dollari. Anche il Brent risale di 28 cent a 100,62 dollari dopo essere sceso per la prima volta in cinque mesi sotto i 100 dollari ieri, per l'aspettativa che la produzione Opec restasse invariata.

Intanto l'Indonesia ha deciso di uscire dall'Opec. Ne ha dato notizia la stessa Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, che ha accettato "con rammarico" nella riunione di Vienna "la volontà dell'Indonesia" di lasciare il cartello. L'uscita dell'Indosinesia è più che compensata dall'arrivo dell'Angola (1,85 milioni di barili al giorno) e dell'Ecuador (500mila barili al giorno).

fonte tgcom

 

Una perplessità: ma 100 dollari al barile non erano sufficienti?

 
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