 Acclamati e osannati da studiosi di tutto il mondo i “gestori di numeri” Ciampi e Padoa-Schioppa si sono dovuti chinare alla gestione delle persone e del potere, e il buon Tremonti si è dovuto improvvisare cabarettista e seguace di Robin Hood. Tutti costretti a lanciare, con alterni risultati, i loro proclami, la loro economia voodo. Negli stati Uniti è chiamata così l’economia della menzogna… Hanno dovuto mentire costantemente, incessantemente e ripetutamente.
Sacerdoti votati ai bilanci e alla bellezza delle loro equazioni hanno dovuto celare e manipolare numeri e teorie, si sono "sputtanati" pur di non svelare il velo del tabù: la spesa pubblica e il suo bilancio. Ergo, la soluzione per bilanciare l’asimmetria è sempre stata la tassazione: una tantum, robin tax, tutto l’armamentario del marketing della menzogna è stato posto in essere pur di non toccare la vorace bilancia pubblica in nome di un ipotetico consenso elettorale.
E se qualcuno è incappato nel fuoco incrociato di maggioranze risicate, il buon Tremonti avrebbe i numeri per sfrondare gli sprechi, le consulenze “risibili”, corsi di Bridge alle medie e judo all’asilo nido, e le storture della pubblica amministrazione dove vige, scolpita, la massima: “quello che è pubblico può essere sprecato”.
Brunetta minaccia licenziamenti accolti con fischi e pernacchie in un paese dove non si riesce a spostare, senza il consenso dell’interessato, un impiegato da un ufficio ad un altro. Il licenziamento, roba democratica…
Massimo Bencivenga |