Unicredit poggia su un castello di carta:gli edge fund
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Unicredit poggia su un castello di carta:gli edge fund

Un comunicato ufficiale getta acqua sul fuoco ma un nuovo incendio potrebbe, a breve, incendiare il mondo finanziario

Unicredit poggia su un castello di carta:gli edge fund

“Con riferimento alle notizie dell’arresto e incriminazione per frode di Bernard L. Madoff, UniCredit comunica di avere un’esposizione propria di circa 75 milioni di euro”. Questo è il secco comunicato attraverso il quale Unicredit cerca di sminuire l’allarme di pesanti conseguenze della colossale truffa organizzata attraverso hedge funds dall’ex numero uno del Nasdaq di New York.
Al solito, nel consueto, ellittico modo di comunicare delle banche negli ultimi tempi  banche europee, c’è qualche elemento di verità e qualche mezza bugia.
La buona notizia, si fa per dire, è che autentici colossi quali Bnp Parisbas, il Banco Santander, quest’ultima rischia di perdere 2 miliardi di euro, e Hbsc, un miliardo di dollari, stanno sicuramente peggio del gruppo guidato da Alessandro Profumo.

Le rassicurazioni continuano dicendo che negli edge fund incriminati non c’è un euro degli investitori italiani. Vogliamo sperarlo ma non è questo il dato più importante, possono pure non esserci soldi italiani ma se questi fondi calano a picco Unicredit è verosimile che anche, e molti, risparmi italiani verranno bruciati.

Se Unicredit è triste Banco Popolare non ride avendo invece “un’esposizione indiretta”, quale mirabile uso delle parole, di circa 60 milioni, sul fondo americano Madoff attraverso la sua controllata Aletti Gestielle Alternative. Ovviamente tutti noi sappiamo sin dall’asilo come funziona l’effetto domino.  Ma perché tanta gente investe negli edge fund? L’avidità può essere una buona risposta. Questi fondi garantiscono percentuali da capogiro, a fronte però di grosse some investite per partecipare, e si aggirano per il mercato finanziario mondiale alla stregua dei corsari, pronti a portare denaro fresco ma anche ad arraffare, sottrarre, controllare per poi scomparire e battere nuovi mari alla ricerca di nuove prede. Pura speculazione, equilibrismi finanziari. Corsari. In virtù della loro liquidità e per la presenza, non di rado, di premi Nobel e finanzieri, George Soros, nei loro board hanno rappresentato per molti soggetti finanziari, ivi incluse le banche, sangue fresco e rispettabilità. Se comincia a tremare il castello di carte della finanza “irreale”, saranno dolori, e ricordatevi che di solito quello che succede in America impiega qualche mese per propagarsi in Europa. Questo a dar retta ai modelli classici e statistici. Ma ancora una volta questa è una situazione che non ha precedenti e, di conseguenza, nessun modello e nessuna statistica è attendibile.

 

                                                                                           Massimo   Bencivenga

 

 
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