
La politica non è una scienza esatta, e può dar luogo a delle stranezze. Basti pensare a quello che sta accadendo in America con le primarie repubblicane.
Noi di sullanotizia.com indicammo, in tempi lontani dal super martedì dello scorso 6 Marzo, in Mitt Romney, nel mormone e miliardario Mitt Romney, il candidato dell’Old Party per la sfida autunnale a Barack Obama. Quello che non avevamo previsto era l’antagonista principe dello stesso, ossia la sorpresa Rick Santorum, mentre credevamo, onestamente, in un Newt Gingrich più aggressivo e con più consenso. Lui sì, una vera delusione.
I tre sono ancora in corsa, per la verità ancora non si è ritirato nemmeno Ron Paul, ma molto si deciderà negli Stati del profondo Sud, in Alabama e Mississipi. Laddove si voterà domani 13 Marzo. Sia Gingrich che Romney hanno snobbato il Kansas, andato a Rick Santorum, per spendere più energia, e soldi, negli Stati neri.
Gingrich giura e spergiura che, anche di fronte ad una debacle, non rinuncerà alla corsa. Certo è che si gioca tanto. Romney, mentre Santorum s’imponeva in Kansas, ha portato a casa il Wyoming, ha vinto i caucus delle Isole Marianne Settentrionali e il voto nel territorio di Guam. Ma, pur con il vantaggio consistente che ha, - ricordiamo che mentre scrivo lo score recita: Mitt Romney 446 delegati, Rick Santorum con 199, Newt Gingrich con 117 e Ron Paul con 61 – Romney si gioca tanto in Alabama e Mississipi, laddove dovrà cercare di convincere la parte dell’elettorato che più non lo gradisce: i neri, gli evangelisti e quelli con basso reddito.
Dopo aver visto quello che è successo nella Carolina non ha intenzione di smentire “la leggenda” che indica nel vincitore dell’Ohio avrà la nomination repubblicana. Romney si è aggiudicato l’Ohio. Nella prima riga del post ho parlato di stranezze della politica. Perché? Perché alcuni sondaggi danno Mitt Romney, e solo lui in ambito repubblicano, vincente su Obama.
Eppure l’uomo che potrebbe scalzare il faraone nero Obama, non riesce a sfondare e a farsi dare la nomination dal partito. E poi, ad ogni modo, bisognerà vedere se e come gli evangelici decideranno di appoggiare un mormone, a tal proposito ricordo alcuni dati. Un istituto di statistica, valutando l’eleggibilità di un mormone, ha fatto sapere che uno zoccolo di almeno il 20% di americani si dichiara ostile all'elezione di un presidente degli Stati Uniti di confessione mormone. Un altro studio ha rivelato che soltanto il 35% dei cittadini non avrebbe alcun problema a eleggere un candidato di questa confessione. Un dato maggiore rispetto ad un ateo (24%) o un musulmano (21%). Tra i repubblicani, il 18% di essi afferma che non voterebbe per un candidato mormone.
Quindi Romney il mormone, Romney il ricco, Romney il banchiere d’affari batterebbe oggi Obama, ma non riesce a convincere lo zoccolo duro del suo elettorato. Ecco la stranezza. Un po' come in Italia con il Pd. La base vorrebbe l'alleanza con Sel e Idv, che sarebbe la migliore come percentuale; solo che una parte della dirigenza del Pd strizza l'occhio al Terzo Polo. Anche da noi la situazione è strana e confusa.
Ma è la politica, baby.
Massimo Bencivenga
|