
Antonio Cassano non può aver avuto nella sua vita tra le 600-700 donne, per il semplice motivo che non riesce a contare sino a quella cifra. Ecco quindi spiegata la forbice molto ampia. Nell’antichità si era solito dire 1000 per indicare una moltitudine. Antonio deve avere mutuata tale usanza. Deve aver contato cosi: 1, 2, 3,…..31, 139, 421,… 700. E ancora Antonio Cassano che scrive un libro è una contraddizione in termini, uno stridente ossimoro, il prode Antonio non è neanche in grado di dettare le sue memorie. Di certo però è stato fidanzato con la bellissima Rosaria (nella foto) la quale, orribile dictu, andò anche in tv a piangere il suo amore, prima di trovarne un altro. Calciatore ovviamente: Christian Panucci, ex compagno alla Roma dell’Antonio di Bari Vecchia.
Il libro è qualcosa di illeggibile, un inno all’illegalità e all’impossibilità di redenzione terrena “se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un ladro”, tutte le sue intemperanze trovano a suo dire una logica spiegazione nel fatto di essere nato in un brutto quartiere o perché gli è mancata una figura paterna. Quasi che fosse l’unico in simili condizioni o che tali condizioni possano giustificare il “guidare senza patente” o la mancanza di rispetto verso gli altri “Spalletti e i giocatori dell’Udinese” chiamate schiappe quando Luciano arrivò a Roma. L’ignoranza gli fece dimenticare che la stagione precedente quelle schiappe guidate da quel tecnico andarono in Champions League mentre la Roma di Cassano e Totti, suo ex compagno di merenda, si salvò a stento dalla serie B. Proprio così dalla serie B.
Antonio sembra avere una memoria estremamente selettiva, ricorda solo quello che vuole lui,che piace a lui e raccontato a modo suo e a suo vantaggio. Questo libro non aggiunge molto al personaggio Cassano, fa capire però perché non viene trattato da uomo nel mondo del calcio. il libro è altamente sconsigliato a donne adulti e bambini. E poi qualcuno potrebbe anche obiettare che le donne avute non si contano. Si pesano.
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