
Purtroppo ne stiamo parlando, purtroppo stiamo dando importanza e visibilità ad una ragazzetta che meriterebbe l’oblio anche della sua cittadina. Una ragazza con nessun’altra qualità che il suo corpo, qualità peraltro, in base alla legge della Termodinamica, destinata a degradarsi, ammantata un tempo d’una breve visibilità e con il timore di perderla ha tirato dal suo ristretto cilindro cranico l’idea di “donare” la sua virginità alla modica cifra di un milione di euro. "Metto all'asta la mia verginità per un milione di euro. Voglio proprio vedere se c'è qualcuno che tiri fuori questa somma per avermi. E se lui non mi piacerà, manderò giù un bicchiere di vino pazienza". Amen
E alla faccia dell’amore, dei sentimenti e dei valori.
C’è stato un tempo nel quale la verginità era un valore, qualcosa da prezioso da portare in dote, un gioiello da regalare all’amato a suggello dell’amore.
Successivamente e ai tempi della rivoluzione sessuale fu concepita come un peso, qualcosa di cui liberarsi, ma c’era un ragione: l’emancipazione femminile e un nuovo ruolo della donna.
In questo caso l’offerta e la trattativa non è molto diversa, se non nei numeri, dalla dinamica che avviene lungo i marciapiedi tra povere ragazze sfruttate e bavosi vecchi.
Ed è questo che auguriamo alla prode Raffaella: un vecchio, ricco satiro. Una persona della quale, per quanto possa lavarsi, sentirà e porterà con sé il sudore e il respiro.
Auguroni alla nuova milionaria.
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