Il male della politica non è Grillo, ma questo modo di fare politica
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Il male della politica non è Grillo, ma questo modo di fare politica

Non è Grillo a uccidere la Politica, quella con la P maiuscola, bensì i politici stessi, con i loro salvataggi in extremis e le nomine di partito

Il male della politica non è Grillo, ma questo modo di fare politica

 

Napolitano dice che lui di boom ricorda solo quello del dopoguerra, qualcun altro dice che l’affermazione di Grillo sancisce la morte della politica. Bè, Grillo non porta con sé nessuna arma letale, se la politica, un certo modo di fare politica, sembra agonizzante la colpa non è affatto di Grillo, ma dei politici stesso, di ogni foggia e colore, che hanno ridotto la Politica, con la P maiuscola a mercimonio e clientelismo di bassa lega.

Né le cose sembrano cambiare, la casta fa quadrato quando si tratta di difendere qualche affiliato; il salvataggio di Sergio De Gregorio dopo quello di Nicola Cosentino è opera di Grillo? Certo che no!

 

Eppure così facendo danno ragione a Grillo che parla di un organismo autoreferenziale e alieno alla quotidianità. Ci sono le nomine? l’Onu chiede trasparenza perlomeno all’agcom e che ti fa il governo dei professoroni? Fornisce una versione accademica a questo punto del tanto vituperato manuale Cencelli piazzando un uomo di Berlusconi in una posizione strategica per le comunicazioni e un dermatologo alla privacy.

Non male, vero? Una storia che potremmo ascrivere nella gattopardeide italiana. Vi ricordate di Carlo Malinconico? Il sottosegretario alla presidenza del consiglio che per alcune vacanze imbarazzanti si dimise? Mario Monti mostrò la faccia dura del suo “governo strano”; ebbene, malinconico non sarà più sottosegretario ma è diventato, con il placet di Monti (non voglio credere a sua insaputa), commissario di Fondazione Valore Italia.

Questo Governo tanto strano non sembra, pare uguale agli altri come dissero una volta a Striscia la Notizia. E poi c’è la questione Rai, dove si rischia un braccio di ferro che rischia di mandare indietro di qualche giorno il decreto sviluppo. Già, ma tanto per lo sviluppo c’è sempre tempo.

Le nomine lottizzate, i salvataggi, i ricicli. Se Grillo ha ammazzato tutto ciò, francamente non si sentirà la mancanza della politica con la p minuscola.

En attendent la Politica con la P maiuscola. Che non ha nulla a che fare con le spartizioni del Cencelli o con le forzature dei tecnici.

Massimo Bencivenga

 

 
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