Primarie in Campania? Quando e con quali candidati?
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Primarie in Campania? Quando e con quali candidati?

Messa da parte l’ipotesi Raffele Cantone, Renzi starebbe vagliando la possibile candidatura di Gennaro Migliore

Primarie in Campania? Quando e con quali candidati?

Mentre Toti riconferma la candidatura di Stefano Caldoro a Governatore della Campania, parlando della stessa regione come della “Stalingrado” azzurra, nel senso di resistenza e ultimo baluardo di Forza Italia al Sud, le Primarie tengono in fibrillazione il popolo del Pd campano e un po’ tutto il centrosinistra.

Il Pd, il partito delle primarie, vuole farle, le ha fatte quasi sempre (le prime in Puglia, ricordate?) anche scottandosi, basti ricordare i casi di Milano, Genova e Napoli. Il punto è che spesso le primarie stesse non hanno fatto che acuire le lacerazioni interne, favorendo il centrodestra che non le fa.

Un anonimo parlamentare del Pd ha ben sintetizzato il Pd in questi frangenti affermando: “Abbiamo fatto un partito all’americana con i metodi sovietici”.

Le primarie erano previste per Dicembre, adesso si parla dell’11 Gennaio.

Con quali candidati? Renzi e i suoi, da Roma, hanno fatto sapere, almeno ufficialmente, preferenze di sorta: sosteniamo il candidato che uscirà dalle primarie, è questo il mantra. Renzi sa bene che non ha penetrazione sul territorio, i suoi uomini non sono i capibastone della politica, men che meno i signori delle tessere. Se avesse indicato una persona e la stessa fosse stata brutalizzata dal risultato dei gazebo non avrebbe di certo fatto una bella figura da leader. E allora si attende il nome. In realtà, senza troppa convinzione, cominciò a far circolare il nome di Raffaele Cantone, ma la cosa, evidentemente, non scaldò gli animi del Pd.

Nondimeno, Renzi e i suoi vogliono comunque pesare, perlomeno un po’, cercando il radicamento sul territorio che ancora manca al premier e alla pattuglia dei suoi fedelissimi.

Tramontata l’ipotesi Cantone, ecco che si sta suggerendo il nome di Gennaro Migliore, napoletano doc, anni e anni di politica alle spalle, sin dagli anni universitari, da quando studiava Fisica alla Federico II, passando poi per i due mandati nei quali ha ricoperto l’incarico di capogruppo di Rifondazione Comunista nel Comune di Napoli, essendo stato eletto per la prima volta nel 1997 e successivamente nel 2001.

Se Andrea Cozzolino sembra disposto a fare un passo indietro, dinanzi al “nome unitario”; non è dello stesso avviso il sindaco di Vincenzo De Luca, che non fa mancare di rimarcare il passaggio per le primarie, asserendo: “Sono così democratico e aperto che può candidarsi anche Migliore, peggiore o chi volete voi, ma prima deve fare le primarie”. Ben sapendo che ciò non può più avvenire. De Luca è un uomo di un certo carisma, e appoggiò Bersani nelle primarie del 2012 e Renzi in quelle del 2013. Possiamo anche, in prima battuta, definirlo un renziano, ma di sicuro è uno che a queste elezioni vuole ed eccome partecipare, anche correndo da solo con una lista civica.

Ufficialmente, ora come ora, Gennaro Migliore non può più prender parte alle primarie, che vedranno (ammesso che si facciano) per protagonisti: Andrea Cozzolino, Vincenzo De Luca e Angelica Saggese.

Perché dico ammesso che facciano?

Perché lo statuto del Pd (ho già detto che ha un non so che di bizantino!) prevede che le primarie possano essere annullate, ma ciò può succedere solo a valle di votazione, eseguita dai delegati dell’assemblea Pd della Regione, che abbia come risultato il superamento del quorum del sessanta per cento. Sei dirigenti regionali su dieci, in altre parole, dovrebbero optare per un no alla primarie.

In ogni caso, come detto, ciò non fermerebbe affatto il sindaco di Salerno De Luca, che correrebbe da indipendente. Uno scenario che farebbe ed eccome gioco a Stefano Caldoro.

 

Massimo Bencivenga 

 
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