Ipnosi Regressiva... psicoterapia delle vite precedenti...
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Ipnosi Regressiva... psicoterapia delle vite precedenti...

Ipnosi Regressiva: cerchiamo di capire cos'è, che risultati dà e se è adatta a tutti.

Ipnosi Regressiva... psicoterapia delle vite precedenti...

L’ Ipnosi regressiva che cos'è?
Dopo aver trattato su questo giornale già dell'ipnosi ericksoniana cercheremo di capirci qualcosa in più anche su quest'altra importante tecnica.

Si tratta di una tecnica sperimentale che può essere applicata nel corso di una seduta di psicoterapia. L’obiettivo, utilizzando queste tecniche è quello di trovare le cause dei conflitti attuali andandoli a cercare nei sogni di trance che possono apparire come precedenti vite.
Utilizzando l’ipnosi il paziente torna dietro nel tempo ritrovando contenuti relativi alle vite precedenti, dai quali si possono ricavare le radici e le motivazioni dei suoi conflitti di oggi.

Stando alla legge induista del karma, ognuno deve assumersi la  responsabilità dei problemi di oggi e le cause sono solo da ricercarsi nelle azioni fatte in passato. Altro presupposto di partenza e quello di prendere  coscienza di questo sistema causale, grazie al quale la vita ci pone continuamente dinanzi ad esperienze e scelte che hanno un grosso valore educativo.
In che modo viene svolta questa psicoterapia
Nel corso della prima visita il paziente fa presente l’anamnesi, la storia personale e viene stilata una prima diagnosi clinica ovviamente rivedibile.

Durante la prima seduta non si comincia subito con un viaggio di trance a sogni di vite precedenti, ma viene operata una preventiva valutazione delle attitudini del paziente all’ipnosi ed alla tecnica della regressione. Infatti secondo gli esperti l’ipnosi regressiva non può essere utilizzata con tutti i pazienti, circa un 20% di essi non risulta idoneo.
Ma cosa si riesce a curare utilizzando tale psicoterapia?
La psicoterapia utilizzando la trance e l’ipnosi  può curare ansia, panico, depressione, disturbi alimentari, le ossessioni, ma non le psicosi.
Infatti utilizzando queste pratiche si può conoscere magicamente tutto il karma del paziente con l’obiettivo di recuperare risorse biologiche e spirituali che consentano al paziente di crescere e di effettuare una evoluzione. Bisogna però tener conto che l’ipnosi regressiva può essere praticata solo su pazienti adulti, persone di almeno18 anni.

Con che frequenza effettuare questo tipo di terapie
Effettuare questo tipo di terapie comporta un profondo impegno psicologico e spirituale tanto per il paziente quanto per il terapeuta. Di solito infatti le sedute vengono programmate con una cadenza quindicinale. Ma al di là delle sedute è sempre richiesto un importante lavoro da parte di tutti e 2 tra una seduta e l’altra.
Per ciò che concerne la durata, un buon terapeuta non stabilisce in maniera aprioristica il numero delle sedute necessarie ma di solito una psicoterapia con l’ipnosi regressiva si svolge in una decina di incontri.

 

Solitamente non vengono accettati in terapia:

1.le persone che hanno già utilizzato un cd di autoregressione per l’interferenza che può avere sui contenuti profondi.

2.Le persone che hanno già effettuato delle regressioni a vite precedenti incontrando degli operatori non qualificati.

3. Le persone che hanno già svolto progressioni ipnotiche.

Infatti stando agli esperti si può incorrere anche in diversi pericoli applicando l'ipnosi regressiva
Stando infatti ai terapeuti associati all’AIIRe prima di consentire ad un paziente di accedere a questo mondo bisogna seguire i seguenti punti:

 

■La psicoterapia con l’utilizzo dell’ipnosi regressiva va condotta  individualmente e mai in gruppo. Ad effettuarla devono essere solo medici o psicologi psicoterapeuti.  

■Sono assolutamente da evitare i Cd o gli audiovisivi di autoregressione. Si rischiano in questo modo gravi scompensi.

■Come abbiamo già sottolineato in precedenza va effettuata una analisi preventiva prima di stabilire se il soggetto è o non è idoneo all’ipnosi regressiva.
Secondo molti esperti, i pazienti affetti da psicosi o da depressione acuta, i bambini, gli adolescenti, le donne gravide, le persone che assumono farmaci anticonvulsivanti non vanno trattati. Per ciascuna di queste categorie i rischi sono tanti e pericolosi.

 
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