Le Olimpiadi cinesi hanno regalato momenti di sport memorabili e momenti civili incresciosi. Memorabili sono state le imprese di Phelps e Bolt; incresciosi sono stati i siti e i blog oscurati, vi è incappato anche l’innocuo blog che Andrea Zorzi, indimenticato schiacciatore della nazionale di volley più forte del secolo, cura per la federazione italiana di volley, e le Bibbie sequestrate, in Cina è vietata la propaganda religiosa. Nel mondo dello sport ci sono stati record che sembravano eterni, scolpiti in modo indelebile nella roccia del tempo. In verità il tempo aggiusta tante cose e anche quei traguardi vengono raggiunti e superati. Nel 1972, nell’anno delle olimpiadi a Monaco, un americano di vaghe origini ebree, Mark Spitz, piazzò un settebello. Sette ori nel nuoto con sette primati del mondo. Per anni il superamento di quel risultato è stato il Graal dei nuotatori. Ci hanno provato i vari Gross, Biondi e Thorpe a uguagliarlo e superarlo, e ne sono usciti frastornati e ridimensionati. Phelps ci provò anche ad Atene, e si fermo a sei. Pechino è stata la sua apoteosi: otto ori e sette record del mondo. Qualcosa di Mark Spitz ancora resiste.
L’impresa di Usain Bolt non è una primizia, sono esisti altri atleti, sia uomini, Jesse Owens e Carl Lewis ad esempio, che donne, Florence Griffith-Joyner, capaci di vincere i 100 e 200 piani. Lui lo ha fatto stabilendo due nuovi record e dando l’impressione di una superiorità schiacciante… Degli Italiani mi piace ricordare quelli che non verranno più nominati sino alla prossima olimpiade. I tiratori Pelliello, D’aniello e Chiara Cainero; la judoka Giulia Quintavalle, le ragazze e i ragazzi della scherma, e quelli del tiro con l’arco, Sarmiento del taekwondo. E pazienza se mi dimentico di qualcuno. Quelli che sono andati tra luci ed ombre, calciatori e nuotatori in primis li rivedremo, ahinoi !, in tv, nelle pubblicità e nei reality… Ad maiora… |