Bernard Hopkins vorrebbe sfidare Floyd Mayweather Jr in un match epocale dal titolo 50-50
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Bernard Hopkins vorrebbe sfidare Floyd Mayweather Jr in un match epocale dal titolo 50-50

Perché 50-50? Perché Hopkins avrebbe 50 anni, mentre Floyd Mayweather Jr

Bernard Hopkins vorrebbe sfidare Floyd Mayweather Jr in un match epocale dal titolo 50-50

In un precedente post, in realtà di qualche anno fa, avevo “contestato” i campioni di boxe che non riescono a star lontano dal ring, quelli che non capiscono che il loro tempo è finito.

Gente anche del calibro di Leonard, di Duran, di Alì, di Holmes.

Il post lo feci dopo la sconfitta di Oscar De la Hoya per mano di Manny Pacquiao, che in molti danno oggi come malato di Alzheimer, ma che rimane tra i migliori pugili in circolazione, nei primi tre Pound for Pound insieme a Floyd Mayweather e Andre Ward.

Son rimasto sorpreso, piacevolmente sorpreso, dalla recente vittoria, nel week end di Pasqua, di Bernard Hopkins, il formidabile boxer che ha incrociato i guantoni con Felix Trinidad, con Roy Jones e con lo stesso De La Hoya.

Bernard Hopkins è l’unico ad aver battuto per ko il campione californiano. Ebbene, per la prima volta nella Storia della Boxe, un pugile di 49 anni, Bernard Hopkins è del Gennaio del 1965, è entrato in possesso contemporaneamente di due titoli mondiali di sigla, Ibf e Wba.

Bernard Hopkins, The Executioner, vale a dire Il Boia da adesso in poi sarà The Alien, l’Alieno, per via della maschera indossata prima di salire sul ring.
E i complottisti a questo punto possono anche scatenarsi.

Il pugile di Filadelfia era già in possesso della corona iridata dei mediomassimi Ibf, e battendo ai punti in 12 riprese, con verdetto non unanime (116-111, 116-111, 113-114) il kazako Beibut Shumenov, di 18 anni più giovane di lui, ha aggiunto anche la versione Wba.

A questo punto, il fantastico score aggiornato di Hopkins recita 63 incontri, 55 vittorie (32 prima del limite), 2 pari e 6 sconfitte.
Bernard Hopkins ha annunciato di puntare a unificare, perlomeno nelle corone che contano, la categoria; il proposito è quello di sfidare, e possibilmente vincere, il campione della Wbc Adonis Stevenson, altro ottimo pugile.  

Ma c’è qualcosa di più.

Il sogno proibito di Hopkins consiste nella sfida al miglior pugile del momento, nonché uno dei grandissimi di sempre: Floyd Mayweather Jr., figlio e nipote d’arte, che da anni sbaraglia tutti.

Floyd Mayweather Jr., è stato campione in 5 diverse categorie, e al momento ha uno score impressionante fatto da 45 vittorie in 45 incontri, con 26 vittorie prima del limite. Giusto en passant, voglio ricordare che Oscar De La Hoya, che non mi ha mai scaldato più di tanto, è riuscito a portarsi a casa la cintura di campione del mondo in 6 diverse categorie, facendo meglio non solo di Mayweather, ma anche di mostri sacri come Ray Sugar Leonard e Thomas Hearns.

Ci crede talmente tanto, Bernard Hopkins l’Alieno, che ha già in mente un titolo per l’ennesimo match del secolo: 50-50.

Perché 50-50? Perché Floyd Mayweather Jr. è un altro che punta al record di Rocky Marciano, re dei massimi che si ritirò imbattuto dopo 49 incontri, 43 prima del limite. Ci hanno provato in tanti ad avvicinare il mito; avrebbe potuto superare il limite Joe Calzaghe, ma si è fermato a 46 incontri, tutti vinti, 32 dei quali prima del limite.

Joe Calzaghe, il drago italiano, è uno dei pochi ad aver vinto il Boia di Filadelfia.

A un certo punto, al limite di Marciano si avvicinò anche il nostro Oliva, ma Juan Martin Coggi pose fine al sogno di restare imbattuto.

Perché 50-50 dicevo? Perché Hopkins vorrebbe incontrare Floyd Mayweather Jr quando al cinquantesimo incontro del formidabile pugile e quando lui stesso avrà 50 anni.

Insomma tra un annetto.

Bisogna trovare la categoria, i due dovrebbero incontrarsi a metà strada, nei medi, Floyd Mayweather Jr potrebbe approfittare per dare l’assalto alla corona di quella categoria; la spinta a raggiungere Oscar De La Hoya potrebbe essere determinante, mentre per Hopkins si tratterebbe di un ritorno alle origini.

Staremo a vedere.  

 

Massimo Bencivenga 

 
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