Esclusivo. Strani parallellismi tra Ben Johnson e Usain Bolt
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Esclusivo. Strani parallellismi tra Ben Johnson e Usain Bolt

L'uomo più veloce del mondo ha qualcosa in comune con il dopato Ben Johnson

Esclusivo. Strani parallellismi tra Ben Johnson e Usain Bolt

Terminati che sono i mondiali di atletica è tempo di fare qualche considerazione.
Di certo, innegabilmente, ci sono state delle autentiche stelle, nel caso della bella Yelena Isinbayeva, si è trattato di stelle cadenti, letteralmente e figuratamente.
I mondiali di atletica di Berlino 2009 saranno ricordati per le scintillanti prestazioni del velocissimo Usain Bolt che, sui 100 e 200 metri ha migliorato se stesso, e l’impressione è che possa continuare a farlo, dopotutto ha solo 23 anni.
A scorrere la cronologia dei 100 m ai mondiali si hanno però delle sorprese, dopotutto gli annali e i record servono proprio a ciò, a ricordare.
E allora ricordiamo:


 

·         Helsinki 1983. 100 m. Carl Lewis: 10, 07

·         Roma 1987. 100 m. Ben Johnson: 9, 83  (rec prec. C. Smith 9, 93)

·         Tokio 1991. 100m. Carl Lewis: 9, 86 (rec. prec. L. Burrell 9, 90)

 

·         Stoccarda 1993. 100 m. Linford Christie: 9, 87

·         Goteborg 1995. 100 m. Donovan Bailey: 9, 97

·         Atene 1997. 100 m. Maurice Green: 9, 86

·         Siviglia 1999. 100 m. Maurice Green: 9, 80

·         Edmonton 2001. 100 m. Maurice Green: 9, 82

·         Parigi 2003. 100 m. Kim Collins: 10, 07 

·         Helsinki 2005. 100 m. Justin Gatlin: 9, 88

·         Osaka 2007. 100 m. Tyson Gay: 9, 85

·         Berlino 2009. 100 m. Usain Bolt: 9, 58  (rec. prec. U. Bolt 9, 69)

 

Come si può ben vedere nel 2003 è successo qualcosa di strano.

Kim Collins nel 1988 sarebbe finito, con quel tempo, ultimo nella finale olimpica di Seul che vide un dopato Johnson stampare un tempo stratosferico.

Prima di essere squalificato e cancellato dall’elenco dei record.
Sempre nel 2003 John Capel nei 200 m vinse con 20, 30; Calvin Smith nel 1983 si affermò con 20, 14.
E non sto qui a ricordare i tempi di Usain Bolt sui 200 m.
A cosa si può imputare la “singolarità” del 2003? Al caldo? Certo, quell’anno ha ridefinito il concetto di estate, ma le condizioni atmosferiche da sole non bastano a giustificare quella “lentezza” nelle prestazioni veloci.
In realtà all’inizio del millennio, proprio intorno al 2003, fu decisa una stretta di vite al doping; nella velocità furono investiti, dalla bufera dello scandalo, l’allora primatista del mondo Tim Montgomery, sua moglie, la “straordinaria” atleta che risponde al nome di Marion Jones, e tanti altri.
E’ troppo affermare che la paura e la mancata assunzione di sostanza riportò indietro le prestazioni? Prestazioni che poi, passata la buriana, sono ritornate sui livelli d’inizio millennio? Ben Johnson abbassò di un decimo il record dei 100 m. Come ha fatto anche Usain Bolt. Entrambi poi sono jamaicani, anche se Ben correva per il Canada.
E’ troppo affermare che le prestazioni attuali sono il frutto combinato della fatica e di qualche additivo diluito in cibi e bibite. Lungi da me affermare che Bolt fa uso di una qualche forma di doping, ma è giusto ricordare la storia e quello che è successo. Se non altro per cercare di unire i puntini. E di capire.   

                                                            Massimo    Bencivenga

 
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