Armani, Leonardo Da Vinci e il prezzo dell'arte
sulla notizia

 
Arte e Cultura  »  
Segnala su:     segnala su OKNOtizie    Segnala su Del.icio.us     sagnala su facebook

Armani, Leonardo Da Vinci e il prezzo dell'arte

Sono in molti a scagliarsi contro la mercificazione dell'arte. Il Vasari, però, ci illustra anche i grandi del rinascimento come particolarmente venali.

Armani, Leonardo Da Vinci e il prezzo dell'arte

Avete presente la pubblicità del nuovo profumo per uomo di Giorno Armani: Armani Diamonds? Le donne lo ricorderanno meglio degli uomini: ne è protagonista un Josh Hartnett in forma strepitosa. Io che del bel Josh sono una fervida estimatrice sono corsa a gustarmi il video integrale dello spot su youtube. Ma siccome sono anche una fervida estimatrice degli Interpol, ho pure apprezzato molto anche la colonna sonora: trattasi di “Slow Hands”, opera della rock band americana Interpol, appunto. La canzone, già nota, mi piace molto, e credo che adesso che diventerà molto popolare attirerà nuovi fans verso gli Interpol. E fin qui, direi tutto bene.
E invece no. No perché evidentemente ci sono persone che, buon per loro, nella loro giornata hanno ben poco di cui preoccuparsi, e devono inventarsi dei problemi.

Invito il lettore a digitare “slow hands interpol” su youtube e dare una occhiata ai commenti...

Paladini della libertà di espressione e dell’anticommercialità assoluta dell’arte si scagliano contro tutto e tutti, c’è chi dice che l’arte non deve avere bisogno di soldi; che chi scrive musica per soldi trasforma la propria musica istantaneamente in non-più-arte; l’arte è sempre e solo fine a se stessa e per piacere altrui, chi persegue un obiettivo economico attraverso gli artisti è un idiota che non capisce niente e che svilisce l’arte, e d’altra parte come si può avere stima di uno che solo perché si chiama Giorgio Armani “vende i capi al 430% del loro valore, dopo averli fatti fare in Cina”. Accidenti a Armani, gli Interpol sono dei venduti, tu sei un comunista, no comunista sei tu (comunista?! Giorgio Armani?! Josh Hartnett?! Interpol?!), tu sei un immaturo, tu non capisci niente della vita. Tutto questo succede mentre non troppo lontano dal nostro desktop la gente si confronta con la vita, quella del mutuo da pagare e dei figli da educare... Qualcuno potrebbe dire: ma forse sono ragazzini quelli che scrivono quelle cose; ma magari! Si evince invece da numerosi interventi che sono perlomeno giovani adulti quelli che parlano. E non è questo un dibattito isolato: numerose sono le polemiche che divampano su youtube su questa falsariga, specialmente relative a video di artisti “più commerciali di altri”.

Ci sarà forse bisogno di scomodare Mecenate per ricordare che l’arte è sempre potuta esistere perché qualcuno la finanziava? Qualcuno si ricorda la girandola di papi e signori da cui sono passati Leonardo, Raffaello, Michelangiolo, Bernini, tanto per citare quei 3 o 4 più “famosi” in Italia (altroché famosi!)? E che, questi illustrissimi immortali nomi dipingevano la Cappella Sistina con un berretto gettato per terra per raccogliere le libere offerte? O non era forse che dipingevano quando glielo si chiedeva, cosa gli si chiedeva? Per soldi, ovviamente!

Bach oltre a scrivere la montagna di musica che ci ha lasciato doveva campare 14 figli: si pensa forse che li campasse con libere offerte, perché non voleva compromettere la sua arte rendendola una merce?

Vorrei vedere questi puristi dell’arte frequentatori di youtube se, scoprendo di avere un talento artistico riconosciuto, andrebbero in fabbrica 8 ore al giorno per 1000 euro relegando la musica allo strimpellamento del venerdì sera, o cercherebbero di rendere il proprio lavoro una attività piacevole e che riesce facile, dato appunto il talento? Chi non desidererebbe che il proprio lavoro fosse una attività piacevole quanto uno svago? Bene, per gli artisti è così, buon per loro. Vogliamo quindi togliere anche a loro questa benedizione? E se poi Giorgio Armani li chiama per la colonna sonora di uno spot, meglio per loro, faranno ancora più soldi, e con poca fatica, visto che la canzone era già stata scritta e da diversi anni. Chi è che non vorrebbe più soldi, senza praticamente muovere un dito e senza far male a nessuno?

E invece... Leggendo i commenti pare che adesso la canzone in questione sia anche diventata brutta. E’ stata bella per 4 anni, poi adesso è stata compromessa dal vile denaro, quello che i commentatori di youtube certo disdegnano, ché certo loro vivono in estrema francescana povertà nutrendosi di bacche e licheni.

A queste persone mi verrebbe voglia di dire quella cosa che al Nord si dice per non scomodare espressioni più volgari, e che questa volta andrebbe a pennello nella sua accezione letterale: “Ma vai a lavorare!”

Francesca Sensi

 
ARTE E CULTURA
 
ARTE E CULTURA
TURISMO ACCESSIBILE: COSA C’È DA SAPERE
I VISTI PER ACCEDERE IN AUSTRALIA
LE PROPRIETÀ BENEFICHE DEL FORMAGGIO
FESTEGGIARE IL CAPODANNO: LE MIGLIORI OFFERTE PER UNA LUNGA NOTTE DI DIVERTIMENTO
SIETE A CORTO DI IDEE PER L'ANIMAZIONE DEL MATRIMONIO? PROVATE I PHOTO BOOTH!
AMPLIAMENTI CASA: UNO SGUARDO A COSTI E LEGGI
 
 
contatti

SullaNotizia - Giornale Online