Compleanni 2011 in casa Bonelli. Zagor compie 50 anni, Dylan Dog 25 e Nathan Never 20
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Compleanni 2011 in casa Bonelli. Zagor compie 50 anni, Dylan Dog 25 e Nathan Never 20

Un 2011 impegantivo per la Sergio Bonelli Editori e per 3 prodotti di punta. Andiamo un po' a vedere il mondo del giustiziere di Darkwook: Zagor

Compleanni 2011 in casa Bonelli. Zagor compie 50 anni, Dylan Dog 25 e Nathan Never 20

Il 2011 sarà l’anno di tre importanti anniversari per la gloriosa Bonelli Editore. Nel 2011 cadranno i 50 anni di Zagor, i 25 di Dylan Dog ed i 20 di Nathan Never.
La casa editrice che, peraltro, ha da poco superato i 70 anni di attività senza aver nessuna voglia di cedere quote di mercato ad altre realtà editoriali che ruotano intorno ai fumetti, si prepara a festeggiare. I tre personaggi che compiranno gli anni hanno genesi e sviluppi molto diversi, io, da patito bonelliano, andrò brevemente a raccontarli, partendo, come logica e democrazia vorrebbe, dal più anziano, da Za-gor-te-nay contratto in Zagor, lo spirito con la scure.
Zagor, dunque. Dico subito che è stato il mio primo amore nei fumetti, un amore nato per ribellione al resto della mia famiglia che si era votata, vita natural durante, al ranger Tex Willer (ex Tex Killer). Nella mia mente di bambino quell’eroe con la scure, con la casacca rossa e con la pistola nella fondina “al contrario” aveva un non so che di irresistibile. Zagor non è Tex, non è Capitan Miki, non è il Piccolo Ranger o il Piccolo Sceriffo.
Zagor è contaminazione, ibridazione.
E’ bianco, ma i suoi migliori amici sono due pellerossa come l’avvocato Cherokee Satko (un antenato di Megan Fox?) e il Sakem mohawk Tonka.

 

Zagor è avventura.
L’ambientazione western è solo pro forma in quando trattasi di un giramondo che si è scontrato con mummie e scienziati pazzi, ladri di galline e druidi redivivi come Kandrax, vampiri contro (Bela Rakosi) e vampiri amici (Ylenia Varga), negromanti e Vichinghi, alieni e aborigeni, elfi e draghi, uomini mutanti e armi dimenticate, politici e geni del crimine.
Insomma Zagor, negli anni ’60 era un prodotto innovativo, forse per questo non sfondò subito, ma per lo stesso motivo è durato più di altri, perché non ha mai saputo annoiare.

In Zagor c’è Atlantide ma anche Tir Nag Nog, le perduta civiltà degli Anasazi e la terra della regina di Saba; ci sono i conflitti tra highlander e veri e propri genocidi dimenticati come quelli dei seminole.
Non mancano avventurieri (Supermike e Guitar Jim) e milionari senza scrupoli.
Pericoli mortali a go-go affrontati con il suo amico pancione Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez, pauroso e pasticcione ma utile, spesso insieme ad una masnada di macchiette, come Digging Bill, come Trampy, come il barone Icaro La Plume, come Bat Batterton, a stemperare la tensione con esilaranti gags che spesso rimandano al cinema (è il caso di Cico e Bat Batterton con Kandrax, il mago druido).

Sul finire degli anni ’80 Zagor era un po’ in declino ma fu rilanciato alla grande con quella che viene chiamata la Seconda Odissea Americana, dal nome di uno dei primissimi albi ancorchè uno dei più drammatici, con l’introduzione di nuovi amici e nemici (fa la comparsa Mortimer, una specie di Diabolik, con la sua Sybil a fare il verso a Eva Kant) e con altre buone “contaminazioni” prima inesistenti: Zagor verrà aiutato da un giovane Edgar Allan Poe in una storia mozzafiato che vide la resa dei conti (?) con Hellingen e con l’entità malvagia Wendingo, e salverà da un attentato anche il presidente degli Stati Uniti Andrew Jackson.

La nuova odissea lo porterà a scontarsi ripetutamente con il genio del crimine Mortimer e con Il Tessitore, un nemico sfuggente, mai visto prima in faccia che tenterà di diventare governatore del Texas. Ritornerà anche Robert Gray, genio meccanico e chimico votato al male.

Zagor e le donne. Per anni il fumetto, tutto il fumetto Bonelli, con la sola eccezione dell’antieroe Mister No, è stato molto morigerato. Se c’era una donna era la fidanzata. Punto.
Non erano previste scappatelle e tradimenti.

La nuova ventata ha portato nel cuore di Zagor almeno tre donne: La bionda e pericolosa giocatrice d’azzardo Gambit, la sacerdotessa vodoo Marie Laveau (una Naomi Campbell più burrosa) e Virginia, la procace nipote del Capitano Fishleg, quest'ultimo a capo di una ciurma singolare tra albanesi (Orsovic), russi (Zarkoff, anche lui piace a Virginia), fachiri (Ramath, amico di vecchia data di Zagor) e un ex cannibale, Tarawa, come cuoco di bordo.

E’ questa ciurma a portare Zagor in giro, dalla Scozia al mar dei Sargassi.

Ed è in queste peripezie Zagor e company si sono imbattuti in due personaggi singolari come Andrew Cain e Nat Murdo.

Andrew Cain e Nat Murdo sono molto simili a Zagor, solo che entrambi non sono riusciti a fare il salto di qualità e a capire che la verità non sta mai tutta da una parte; ed allora Cain vive la sua vita come una missione per conto del bene e Nat Murdo, sotto le spoglie di Capitan Midnight, fa lo Zagor dei contadini scozzesi ma, per amore della cugina Emma, non esita a mettere in pericolo la vita del marito della stessa, Lord Fraser, coraggioso esploratore artico.

Ma, ritornando alle donne, prima delle tre sopracitate ci fu un bel ringraziamento, con bacio appassionato, di Margie Coleman (nella foto) a Zagor.

Ma la donna di Zagor per eccellenza, anche se sposerà Manfred Moor, rimane la baronessa Frida Lang, una nobildonna austriaca protagonista, insieme a Zagor, di un episodio epico: la marcia della disperazione, uno delle storie epiche della saga di Zagor.

Frida e Zagor vivranno una notte di passione permessa dalla tregua concessa da Winter Snake.

Ma, gli appassionati forti lo sanno, l'aquila stilizzata sul petto di Zagor è una scelta in ricordo di una delle primissime donne di quando Zagor era ancora Pat Wilding, la sacerdotessa Shyer, condannata a vedere tutto, ma non ad interferire.
Sarà lei a indicare al futuro Zagor il suo ruolo nella Ruota della Medicina. E la saga prossima futura, quella del compleanno 2011, vedrà, a quanto si dice, il ritorno della bellissima Sheyr. Indimenticabile per gli appassionati.

Come indimenticabili sono le storie con il suo nemico per eccellenza: Hellingen, un geniale inventore che arriverà ad allearsi con degli alieni, gli Akkroniani, per soddisfare la voglia di dominare il mondo.

A sconfiggerlo sarà Zagor con una magia indiana vecchia di secoli.

Hellingen ritorna più volte nella saga, in una di queste storie, sceneggiata da Tiziano Sclavi, il papà di Dylan Dog, farà pace con se stesso e con Zagor, una pace pagata con la vita di Akoto, prima di…

Sono tante le belle storie di Zagor, ed indicarne una è non solo difficile, ma un esercizio inutile.

Inutile perché basta andare in edicola e comprare Zagor per vivere l’avventura a fumetti.

Ayaaaak !!

Massimo Bencivenga

 
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