Il Gesù che entrò su un'asina a Gerusalemme era un Profeta che volle farsi Re?
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Il Gesù che entrò su un'asina a Gerusalemme era un Profeta che volle farsi Re?

Entrati che siamo nella Settimana Santa diamo un'occhiata al lato "politico" della stessa

Il Gesù che entrò su un'asina a Gerusalemme era un Profeta che volle farsi Re?

Siamo entrati ormai nella Settimana Santa, la settimana di Pasqua. Una settimana iniziata con quella che noi chiamiamo la domenica delle palme. Molti studiosi si sono dati la pena di studiare l’ultima settimana di Gesù da un punto di vista “politico”.
Perché Gesù entrò a Gerusalemme in groppa ad un’asina?
I Vangeli narrano di come Gesù, giunto la sera del sabato con i suoi discepoli a Betfage, mandò due di loro nel villaggio a prelevare un’asina legata con un puledro dicendo loro che, se qualcuno avesse obiettato, avrebbero dovuto dire che il Signore ne aveva bisogno.
Quelli che cercano di analizzare in modo razionale la vita ed i gesti di Gesù vedono in ciò un preciso disegno politico e sociale.

In primis per queste persone è evidente che Gesù potesse contare non solo sui dodici, numero che andrebbe investigato per bene, ma su una vasta rete di “sostenitori”; quel suo dire andate e dite che gli animali servono al Signore suggerisce una “rete di amici” interna a Gerusalemme. Adesso, da che mondo è mondo i re hanno sempre cavalcato dei fieri cavalli, anzi i migliori cavalli venivano offerti ai regnanti in segno di devozione.

 

Perché un’asina? Il vangelo di Matteo ci viene in aiuto, in Matteo (21, 1-11) si legge: “Dite alla figlia di Sion; Ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma”.
In altre parole, secondo quelli che vedono in Gesù un fine politico, lo stesso, esperto conoscitore delle scritture (ricordate l’episodio del Gesù bambino a discutere con i sacerdoti?) avrebbe eseguito quei gesti, quelle azioni per ritagliarsi addosso il ruolo di re della profezia del profeta Zaccaria.

In Zaccaria (9, 9) si legge: “Esulta grandemente figlia di Sion,/ giubila, figlia di Gerusalemme!/ Ecco, a te viene il tuo re./ Egli è giusto e vittorioso,/ umile, cavalca un asino,/ un puledro figlio d'asina./ Farà sparire i carri da Efraim/ e i cavalli da Gerusalemme,/ l'arco di guerra sarà spezzato,/ annunzierà la pace alle genti,/ il suo dominio sarà da mare a mare/ e dal fiume ai confini della terra.” A Gerusalemme, la folla numerosissima, radunata dalle voci dell’arrivo del Messia, voci forse messe in giro dai sostenitori di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre tagliavano i rami dagli alberi di ulivo e di palma e agitandoli rendevano onore a Gesù cantando “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”

Gesù come profetizzato da Zaccaria, scelse un’asina, un animale umile e servizievole, sempre a fianco della gente pacifica e lavoratrice, del resto l’asino è presente nella vita di Gesù sin dalla nascita, nella stalla di Betlemme e nella fuga in Egitto della famigliola in pericolo.

Da notare che la profezia parla espressamente di Re, ossia di capo politico.
Nell'antico Israele vi erano tre personaggi alla guida del popolo: il Profeta, il Sacerdote e il Re: Navi, Cohen e Melekh. Il primo re fu Saul mentre il primo Sommo Sacerdote fu Aronne. Per alcuni il primo profeta è da identificarsi con Mosè.

E come non notare che Gesù viene adesso spesso identificato come Profeta-Re-Sacerdote. Per questi studiosi era questo il fine ultimo di Gesù: riunire in un’unica persona le tre cariche.

Matteo e Luca, nei loro vangeli, elencano una lunga genealogia di Gesù. Entrambe le Genealogie portano alla casa di Davide, ma, come molte delle cose prese alla lettera nella Bibbia, mostrano qualche ambiguità: le genealogie non coincidono.

Per Matteo discende in linea da Salomone, per Luca da Nathan.
Da un punto di vista del lignaggio si potrebbe pensare che il Gesù di Luca abbia qualche quarto di nobiltà in meno.

Possiamo pensare che Gesù era un sacerdote dissidente (ricordate i contrasti con i sacerdoti del Tempio!) o un profeta che volle farsi re?
E che pertanto in quanto agitatore politico venne punito dai romani secondo una chiara usanza romana?
A tal proposito ricordiamo che solitamente le esecuzioni decise dal Sinedrio (il soggetto giuridico che aveva competenza sui reati religiosi, sui normali reati penali e su quelli politici minori - quelli politici e capitali di una certa rilevanza erano competenza dei romani) avvenivano per lapidazione.
Il primo martire, Stefano, fu lapidato.

Il Gesù che entrò a Gerusalemme su un’asina, osannato da una folla agitante palme e ulivi, era, prima ancora del Figlio di Dio, un pericoloso politico che, seguendo astutamente una profezia, si volle fare re?

Il Gesù che entrò a Gerusalemme in groppa ad un'asina rappresentava per Roma un Clear and Present Danger che andava eliminato?

Massimo Bencivenga

 
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