Russell Crowe sarà Noah in un Kolossal che sta già facendo discutere
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Russell Crowe sarà Noah in un Kolossal che sta già facendo discutere

Russell Crowe porterà in scena un Noè con strane venature ambientaliste e non del tutto tenero con il genere umano

Russell Crowe sarà Noah in un Kolossal che sta già facendo discutere

Russell Crowe, l’uomo che ha impersonato il Gladiatore Massimo Decimo Meridio e poi anche il “complicato” matematico John Forbes Nash Junior sarà quest’anno Noah, vale a dire Noè, l’uomo del Diluvio, il nono discendente di Adamo, l’uomo che si chiama così perché, com’è scritto, “Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto”.

Versi di difficile comprensione. Quale consolazione apportò Noè?

Quella di essere l’unico umano, insieme ai suoi stretti familiari, a salvarsi dall’ira di Dio?

Hollywood, nel 2014, sembra aver riscoperto la Bibbia dal momento che il Noah di Russell Crowe non sarà l’unico progetto biblico.
Christian Bale sarà Mosè;
Brad Pitt potrebbe partecipare a un film su Ponzio Pilato;
Will Smith starebbe lavorando su una pellicola dedicata a Caino e Abele.

Noah è un kolossal, c’è poco altro da aggiungere. Resta da vedere come sarà accolto al botteghino. Regista e produttore sarà Darren Aronofsky, il film uscirà alla fine di Marzo negli States e agli inizi di Aprile in Italia, è costato qualcosa come 130 milioni di dollari e ha avuto come location Islanda (tra Dyrhólaey, Fossvogur e Reynisfjara), il Messico (nello stato di Durango) e gli Stati Uniti d'America (tra gli stati di New York, Mississippi e California).

Il cast è stellare. Oltre a Russell Crowe troviamo artisti e big del calibro di: Jennifer Connelly (Naamah, moglie di Noè), Anthony Hopkins (Matusalemme, uomo più longevo di sempre e nonno di Noè), Emma Watson (Ila, figlia adottiva di Noè), Ray Winstone (Tubal-cain, avversario di Noè e discendente dell’altro figlio di Adamo, Caino) e Mark Margolis (Semyaza, tra i capi degli angeli caduti).

Già, perché se Dio arrivò al punto da decidere di sterminare gli esseri umani è anche per colpa degli angeli caduti come Samyaza, delle loro fornicazioni e della malvagità dei figli generati, come si può leggere

“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi. Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Singore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti». 8 Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.”

Sono pagine pesanti da digerire, macigni. Non si capisce granchè, forse anche per via di traduzioni errate. Che significa giganti? E chi sono gli uomini famosi o, come si trova in altre traduzioni, gli uomini del Nome? E perché Dio decide di sterminare tutto e poi salva l’essenza di ogni cosa, uomo, animale e pianta? Non c’è molto senso. Non così.

Quasi tutte le mitologie del mondo parlano di un grande cataclisma voluto da una divinità. E tutte o quasi riportano però anche di un’altra divinità che, di nascosto, aiuta gli uomini a salvarsi, in modo che, dinanzi al fatto compiuto, anche la divinità irosa plachi la sua collera.

E’ ciò che succede ai sumeri e accadici Utnapishtim e Ziusudra, anch'essi descritti, al pari di Noè come uomini eccezionalmente saggi. 

Ma torniamo a noi, al Noah di Russell Crowe e al Noè Biblico.

Il film è, ovviamente, un tripudio di effetti speciali, carico di scene d’impatto e suggestive per descrivere il diluvio ma non solo; Molto belle anche le scene degli animali che salgono sull’Arca, modificati al computer per farli apparire come creature arcaiche.

Non mancano le critiche, per alcuni il regista ha dipinto e vuole un Noè sin troppo ambientalista, addirittura un araldo dell’ambientalismo radicale. Lo scrittore Brian Godawa, che ha avuto la ventura di leggere la prima versione della sceneggiatura, non si fece scrupoli nel definire di Aronofsky una Wacko ambientalista, con un chiaro e preciso riferimento alla setta dei Davidiani al centro del massacro del 1994 in Texas. Una cosa che ancora imbarazza l’America.
Sembrerebbe che il film insista molto sul concetto dei danni prodotti dall’uomo sul creato, con addirittura un Noè combattuto sull’Arca sul fatto che la Terra possa essere o meno un luogo migliore senza l’uomo. Ad un certo punto, Noè arriverebbe alla conclusione che, al fine di ristabilire l’equilibrio compromesso con la natura e gli animali, sarebbe meglio che l’uomo si estinguesse. Godawa riporta che nella sceneggiatura da lui letta, il patriarca progetterebbe addirittura di sopprimere una bambina nata da una donna incinta che si trova sull’arca, per non perpetuare la specie umana. Alla fine, però, non troverebbe la forza di farlo. Non so se questa scena sia poi stata girata e inserita, dal momento che il film è stato fatto vedere in anteprima a un pubblico selezionato perlopiù tra cattolici ed ebrei, con il chiaro intento di non scontentare nessuna delle due fazioni. E una cosa del genere i cattolici di sicuro non la manderebbero giu.

Perché è con Noè che Dio stabilì un nuovo Patto con l’Umanità. Un patto suggellato con i colori dell’arcobaleno, quando Dio disse: “«Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne. Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell'alleanza tra me e la terra. Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e noi ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne. L'arco sarà sulle nubi e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra.»”

Chissà se poi alla fine c’è un altro episodio, sempre riguardante Noè, ma post Diluvio, dove si legge: “Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna.  Avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori. Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto. Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; allora disse: «Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!». Disse poi: «Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!».”

Incomprensibile, nevvero? In che condizioni scopre Cam il padre? Quale che sia la sua colpa, perché deve ricadere sul figlio Canaan? Mah

http://www.youtube.com/watch?v=WrN-8ABL7NI 

Massimo Bencivenga

 
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