Stalin, il calcio e la famosa partita del 1936 in Piazza Rossa
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Stalin, il calcio e la famosa partita del 1936 in Piazza Rossa

Il calcio in Russia fu per un breve periodo considerato diseducativo. La partita dimostrativa del Luglio 1936 davanti a Stalin diede invece il là alla nascita del campionato di calcio sovietico.

Stalin, il calcio e la famosa partita del 1936 in Piazza Rossa

I primi Campionati Europei, disputatisi nel 1960, furono vinti dall'Unione Sovietica del grande ragno nero Lev Jascin. Ma il calcio ha avuto in Russia prima e nell'Unione Sovietica dopo la rivoluzione di Ottobre un percorso travagliato, controverso, accidentato anche.

Ai tempi dello Zar giocare a calcio era per pochi, i poveri non potevano, i nobili non si abbassavano quasi mai a farlo. Restavano i figli dei boiardi di Stato sino agli amministratori. La Rivoluzione d’Ottobre, con la celebre presa del Palazzo d'Inverno, fece da volano alla diffusione del calcio, perchè gli impianti sportivi, che erano circoli esclusivi con quote proibitive, vennero nazionalizzati e aperti a tutti sotto forma di organizzazioni sportive di tipo “dopolavoristico”.

La sbornia iniziale ebbe un raggelamento intorno alla metà degli anni '20, quando i comitati politici cominciarono a interrogarsi sul ruolo dello sport all'interno dell'ideologia socialista. Va detto che il calcio era insieme all'hockey e il pugilato tra gli sport più amati. Questo amore delle masse non attecchiva sui burocrati di Stato che cominciarono a pensare di vietare il calcio.
Perchè?
Perchè cominciarono a persuadersi che fosse un gioco diseducativo, che premiava l’inganno, perchè ingannevoli erano considerati i dribbling e le finte. Lo so che la cosa può sembrare grottesca, ma le cose nell'Unione Sovietica andavano così.* 

Si pensò anche a riformare radicalmente le regole del gioco (per esempio rendendo impossibile il contatto fisico tra i giocatori), ma alla fine non se ne fece nulla perché il popolo (attraverso lettere ai giornali per esempio) fece chiaramente intendere di amare il calcio così com’era, anche se “politicamente non troppo corretto”. 

Nella decade successiva, il giuoco del calcio divenne sempre maggiore, e anche gli alti papaveri dello Stato cominciarono ad appassionarsi a 22 persone in pantaloncini che cercavano di infilare una sfera in una porta. Al gioco si appassionò anche il bieco, e cupo, Lavrenti Berija, presidente onorario del club sportivo Dinamo, appartenente al Ministero dell’Interno, che cercò di sbarrare la strada ai club concorrenti con i modi che gli erano propri: violenza, arresti, torture, gulag e così via. Detto en passant, tutte le squadre che si chiamavano Dinamo appartenevano ai servizi segreti.

A Stalin il calcio non faceva alcun effetto, ma siccome piaceva al popolo volle vederci più chiaro. nel 1936, nella Giornata della Cultura fisica venne allestita una grandiosa messa in scena per l'uomo d'acciaio. Sulla Piazza Rossa venne cucito a mano un manto di feltro verde, fu montata una tribuna e basta, le curve non c'erano, al posto di una delle due spiccava in lontananza la Cattedrale di San Basilio. Tutto per una partita dimostrativa davanti a Stalin.

Stalin avrebbe assisitito alla partita, ma al minimo cenno di noia o insofferenza essa sarebbe stata sospesa. Durata? Sui 30 minuti, eccezion fatta per la noia di Stalin.

Le squadre? E qui viene il bello.

Nessuna squadra voleva giocare una simile partita. E se una pallonata avesse colpito il segretario Stalin? E se un gesto, uno qualunque, non fosse stato considerato in linea con la visione socialista dello sport che aveva l'uomo delle purghe?

Una squadra la si trovò. Lo Spartak Mosca fondato un anno prima dai fratelli Starostin (foto), che si ispirarono a Spartaco. Quelli della Dinamo invano cercarono di convincerli a non giocare, a non far giocare nessuna partita davanti alle massime autorità del Partito. Ma non ci fu verso. Dal momento che nessuno voleva giocare si optò per far giocare i titolari dello Spartak Mosca contro le proprie riserve. La partità durò 43 minuti e terminò 4-3. Stalin non si annoiò. Fu così che nacque il campionato di calcio sovietico.

Il punto è che, pur di non annoiarlo, si diede vita a una partita in parte falsata, anche se il fine era quello di fornire una dimostrazione il più completa possibile del calcio; tutto o quasi fu programmato in anticipo (vi lavorò anche un regista teatrale), anche le azioni dei 7 gol previsti ed effettivamente realizzati (risultato finale 4-3 in favore dei titolari).

Ma tant'è, il calcio ebbe l'approvazione di Stalin anche per merito dello Spartak Mosca.

 

* Durante la guerra fredda venne rinvenuto un caccia americano. I sovietici lo costruirono identico, anche con i fori nella fusoliera. Perchè il Partito aveva detto identico in tutto e per tutto.

 

 

Massimo Bencivenga  

 
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