E' morto Laurent Fignon, l'avversario di Francesco Moser, Bernard Hinault e Greg LeMond
sulla notizia

 
Sport  »  Altri sport  »  
Segnala su:     segnala su OKNOtizie    Segnala su Del.icio.us     sagnala su facebook

E' morto Laurent Fignon, l'avversario di Francesco Moser, Bernard Hinault e Greg LeMond

E' morto il professore del ciclismo anni '80, uno che rivaleggiò con Moser, con Hinault e LeMond prima di fare il gregario a Bugno

E' morto Laurent Fignon, l'avversario di Francesco Moser, Bernard Hinault e Greg LeMond

E’ morto Laurent Fignon, la notizia giunge inattesa ma non poi troppo in quanto il campione francese di ciclismo degli anni ’80 era da tempo malato di cancro.
Un personaggio introverso, molto francese, e pertanto un pochino snob, scostante, facilmente riconoscibile nel gruppo per i suoi lunghi capelli biondi e quegli occhialini che lo rendevano un singolare ibrido tra un reduce della stagione dei “figli dei fiori” ed un intellettuale gauche, forse lo era davvero un intellettuale, voleva prendere una laurea, e nel gruppo era chiamato Il professore.
Laurent Fignon fu fiero avversario in Francia del suo connazionale, il grande Bernard Hinault, che però lo surclassava per classe e popolarità.

Se confrontiamo le carriere ci troviamo davanti un eloquente 5 tour a 2 per Hinault, che vinceva ancora più largo in popolarità, favorito in questo dal censo e dal carattere più gioviale.
Fu fiero avversario di Francesco Moser in Italia.
Fu fiero avversario del primo americano volante: Greg LeMond.
Passista di qualità, Fignon s’impose nel Tour del 1983, a soli 23 anni; i maligni dissero che aveva avuto vita facile in virtù dell’assenza di Bernard Hinault.

 

L’anno seguente, il 1984, fu forse, insieme al 1989, il suo anno migliore.
Al giro d’Italia diede vita ad un duello emozionante con Francesco Moser: Laurent Fignon perse la maglia rosa all’ultima tappa, una cronometro, che vide Moser volare su un futuribile prototipo.

Al Tour del 1984 era presente anche Hinault.

Forse sarebbe stato meglio per lui non aver mai partecipato, perché l’esibizione di forza che fornì in quell’anno Laurent Fignon è rimasta nella Storia del Tour.
Un Tour, quello del 1984, vinto alla Eddy Merckx, da vero cannibale, un Tour nel quale Fignon bagnò la vittoria finale con ben 5 affermazioni di tappa.

Ma la sua più grande delusione fu il Tour de France del 1989, quello che verrà ricordato a lungo in quanto il vincitore, Greg LeMond, s’impose su Laurent Fignon per soli 8” di scarto. 8” di differenza spalamati su migliaia di Kilometri, con Fignon e LeMond (nella foto insieme) a inseguirsi e darsi battaglia su alpi e pirenei.

Anche qui a Fignon fu fatale l’ultima tappa, anche questa come quella di Moser a cronometro, una tappa nella quale il francese partiva con 50” di vantaggio su un Greg LeMond appena restituito alla comunità ciclistica dopo che il cognato lo impallinò, si spera per errore, in una battuta di caccia.

E anche in quell'occasione Greg Lemond volò con un prototipo per le cronometro mai visto in precedenza.

Qualora avesse vinto Laurent Fignon sarebbe entrato nel novero dei campionissimi capaci di fare la doppietta Giro-Tour nello stesso anno, impresa che non è riuscita neanche a Lance Armstrong o Tony Rominger, l’ultimo a compierla è stato il compianto e mai troppo rimpianto Marco Pantani.

E dire che il suo 1989 era iniziato con il bis alla Milano-Sanremo, anche questa impresa, quella di vincere la Milano-Sanremo per due anni consecutivamente, è riuscita solo a pochi campionissimi come Costante Girardengo (quello osannato nella canzone di De Gregori), come Ginetaccio Bartali, Fausto Coppi, come Eddy Merckx, come Roger De Vlaeminck, come Erik Zabel dopo di lui.

Il tris non è mai riuscito a nessuno, né prima né dopo di lui.

Il 1989, proseguito con la vittoria al Giro d’Italia su Flavio Giupponi (c'è stato un momento nel quale Flavio Giupponi era il miglior italiano nelle corse a tappe), terminerà con il mondiale di Chambery.

In quel mondiale un’azione di Laurent Fignon provocò lo strappo e la fuga decisiva, solo che a spuntarla, in volata sugli specialisti Dimitry Konichev (uno dei primi russi a passare professionisti grazie alla Glasnost e alla Perestrojka) e Sean Kelly fu, ancora una volta, l’odiato, sportivamente s’intende, Greg LeMond.

Da lì in poi iniziò il declino, con il ritiro nel 1993 da gregario di lusso di Gianni Bugno. 2 Tour e 1 Giro e 2 Milano-Sanremo sono le principali affermazioni di un campione silenzioso.

Massimo Bencivenga     

 
Tag Clouds

Laurent Fignon

campioni

Lance Armstrong

SPORT
CALCIO
ALTRI SPORT
MOTORI
 
ALTRI SPORT
MALINGRI, QUANDO L’IMPRESA È DI FAMIGLIA: RECORD DI TRAVERSATA ATLANTICA SU BARCA A VELA
SPORT D’AVVENTURA IN SPAGNA: ALLA SCOPERTA DEL CLIMBING
WAYDE VAN NIEKERK, LO SPRINGBOK SUDAFRICANO CHE ABBATTE I MURI
OLIMPIADI E MENTAL COACH. UN BINOMIO ANTICO
MAYWEATHER-PACQUIAO. LA MIA ANALISI, PIÙ QUALCHE BONUS TRACK
BERNARD HOPKINS VORREBBE SFIDARE FLOYD MAYWEATHER JR IN UN MATCH EPOCALE DAL TITOLO 50-50
 
 
contatti

SullaNotizia - Giornale Online