Orlando Cruz sarà il primo campione di boxe dichiaratamente gay?
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Orlando Cruz sarà il primo campione di boxe dichiaratamente gay?

Il dichiaratamente gay è importante, perchè magari qualcuno campione lo è già stato, ma non ha mai fatto outing come il Portoricano.

Orlando Cruz sarà il primo campione di boxe dichiaratamente gay?

Il prossimo 12 Ottobre potrebbe rappresentare una data storica nel mondo della boxe.

Cosa c’è in ballo?

Ci sarà, al Thomas & Mack Center, la sfida, valida per il vacante mondiale Wbo dei piuma, tra Orlando Cruz e Orlando Salido. E quale sarebbe la pietra miliare, il fatto che si confronteranno due di nome Orlando? Non proprio.

Non trattasi di nessun incontro del secolo, buoni pugili sì, ma non campionissimi.
Il punto “forte” è rappresentato dal fatto che potrebbe diventare campione il portoricano Orlando Cruz, orgogliosamente e dichiaratamente gay.
Classe 1981, il pugile conterraneo di Roberto Mani di pietra Duran e Hector Macho Camacho, lo scorso anno dichiarò: “Sono gay e orgoglioso di esserlo. E’ da molto tempo che ho a che fare con questa situazione, esattamente 12 anni. Mi sono trasferito a New York quattro anni fa, dove ho seguito un percorso psicologico con dei professionisti per prepararmi mentalmente e fisicamente a questo passo così importante per la mia vita. Sono molto felice. Sono un professionista e la mia vita privata non dovrebbe importare a nessuno. L'unica cosa che voglio è essere rispettato. Sono un atleta”. Amen.

Ma è davvero la prima volta? Ci sono sport, e il calcio e la boxe son tra questi, dove fare outing significa bruciarsi, letteralmente. Ma nella boxe c’è perlomeno, dico perlomeno, il caso di Emile Griffith, il grande rivale di Nino Benvenuti, recentemente scomparso, che ammise di essere bisex,e che molti interpretarono come omosex. Anche in virtù di quel che successe nell’incontro contro il cubano Benny Paret, noto come Kid, nel 1962. I due si erano già incontrati due volte. Ebbene, Griffith disse di essersi inferocito come una bestia nel momento in cui Paret lo sbeffeggiava chiamandolo “Maricon”, un modo dispregiativo dei latini di chiamare i gay. 

Alla dodicesima, Griffith chiuse Paret in un angolo e lo tempestò con una serie notevole di pugni terribili. L’arbitro intervenne, ma troppo tardi; Paret crollò a terra privo di sensi e morì in capo a una decina di giorni al Roosevelt Hospital di Manhattan in seguito alle lesioni al cervello contratte durante l’incontro.

L’incontro ebbe degli strascichi tanto su Griffith, quanto sul mondo della boxe, dal momento che Nelson Rockefeller, ai tempi governatore dello stato di New York, creò una commissione di sette persone per indagare sull’episodio e si decise di sospendere, sino agli anni settanta, la trasmissione in diretta e in tv della boxe.

Altri tempi. Ma sull’incontro aleggia l’attenzione e la carica che di solito precede qualcosa di leggendario. Il contendente di Orlando Cruz, vale a dire l’ex campione del mondo Orlando Salido, classe 1980, messicano, sembra non solo non interessare nessuno, ma messo apposta lì per fare da vittima sacrificale. E ovviamente non ci sta.

Dal canto ha dichiarato che: “Ho intenzione di fare una grande pressione su Cruz. Non posso lasciarlo correre sul ring e dargli il tempo di pensare. Il suo movimento, e la sua velocità sono le armi che  mi preoccupano di più. Devo combattere contro di lui in modo intelligente. Ho rispetto, anzi ammiro, Cruz. E’ molto coraggioso e abile ma, per come l'ho studiato, la vittoria non dovrebbe sfuggirmi”. 

Pronta la replica di Orlando Cruz: “Ho sognato di lottare per un campionato del  mondo da quando ero un ragazzino, da quando ho cominciato la boxe. Ho sognato anche di disputare questa lotta a Las Vegas. E ora sono arrivato al dunque. In questo momento Portorico ha un solo campione. Abbiamo Rocky Martinez. Io devo assolutamente portare in patria la seconda cintura iridata. Anche io rispetto Salido, ma so come batterlo. Qui devo vincere. A Las Vegas mi trattano bene, solo qualche giornalista per il fatto che ho dichiarato la mia omosessualità cerca di strapparmi interviste   particolari e con poco rispetto. Dopo che avrò vinto mi auguro di essere trattato solo come un campione del mondo.”

Staremo a vedere.

Massimo Bencivenga 

 

 
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